Intervista a Paolo Maffei, Presidente degli Autonoleggiatori

Gli autonoleggiatori sono una fra le categorie più duramente toccate dalla crisi, ma da buoni artigiani, non vogliono abbattersi e  sono disposti a tutti per sopravvivere alla crisi che il Covid ha portato con sé, rimettendo in strada i mezzi e salvaguardando i posti di lavoro dei dipendenti.

“Il settore è fermo, anche se ufficialmente il nostro codice Ateco non è mai rientrato fra quelli a cui è stato imposto lo stop. D’altra parte, abbiamo lavorato anche in piena emergenza, spesso sostituendoci al servizio pubblico, mentre oggi siamo praticamente fermi.” – ci racconta Paolo Maffei, che proprio nel pieno dell’emergenza è stato eletto Presidente della categoria degli autonoleggiatori all’interno dell’Associazione Artigiani del Trentino.

Continua: “Non reggeremo ancora per molto: se a settembre non dovessero riaprire le scuole, per le quali molti colleghi curano il servizio di trasporto, e se non dovessero essere ulteriormente posticipati leasing e mutui, gran parte delle aziende potrebbero saltare.”

D: Una situazione non rosea… Come mai ha accettato di assumere il ruolo di presidente di categoria in un momento come questo?

R: Sono i momenti difficili quelli in cui bisogna mettersi in gioco: non possiamo aspettare che siano sempre gli altri a risolvere i nostri problemi. Dopo due mandati come vicepresidente, ho voluto mettermi al servizio di una categoria che, sicuramente anche a causa della situazione, non è mai stata coesa come oggi. Sono 186 le aziende associate, 20 delle quali si occupano prettamente di turismo e che pertanto dal 1° marzo sono quasi completamente ferme. Quelle legate ai trasporti scolastici avevano un contratto che le ha tutelate un po’ di più nei primissimi mesi di lockdown, ma ora siamo tutti nella stessa barca. Su un parco di circa 450 bus presenti in Trentino, ne vengono utilizzati attualmente poco meno di dieci. Normalmente in questo periodo abbiamo ottanta pullman che dal Trentino vanno verso il mare, quest’anno arriviamo a malapena a riempirne un paio.

D: Si dice che ogni crisi nasconda un’opportunità…

R: Forse è proprio così: in fondo, se stiamo proponendo il progetto #pullmansicuro è proprio grazie al difficile momento che stiamo attraversando. Fintanto che tutto andava a bene, non avevamo nemmeno il tempo di pensare ad attività da fare in rete: ognuno curava la propria azienda e mancava addirittura lo stimolo per pensare a nuove iniziative. E in più, azzardo, non ci rendevamo nemmeno conto di quanto avessimo bisogno gli uni degli altri, mentre oggi siamo tutti molto più consapevoli che la nostra sopravvivenza passa anche dalla capacità di adattarci a questo nuovo contesto. Solo se rimarremo uniti e sapremo fare gioco di squadra, potremo farcela. Dovremo inventarci qualcosa, per avvicinare anche una clientela diversa e far superare la diffidenza che è comprensibilmente presente.

D: Diffidenza che, lo ricordiamo, non è assolutamente giustificata.

R: Infatti: fra i protocolli che utilizziamo e le regole che chiediamo di rispettare a chi viaggia, ritengo che possiamo dichiarare senza paura di essere smentiti che il pullman oggi è un mezzo sicurissimo! E permettetemi di dire che non è questo l’unico vantaggio dei viaggi in pullman. Ad esempio, chiacchierando con i viaggiatori ho scoperto che in molti apprezzano il fatto di potersi godere il tragitto, senza lo stress di controllare il percorso o di trovare parcheggio; qualcun altro ama i viaggi in pullman perché consentono di socializzare e in un momento come questo, è sicuramente un aspetto da non sottovalutare, visto che siamo stati tutti costretti a ridurre le occasioni di contatto. E poi, lo sapevate che il pullman è il mezzo si trasporto più economico e sostenibile?

D: Economico e sostenibile sì, ma  è ancora un mezzo di trasporto amato?

R: Certo! La clientela è cambiata e si è evoluta molto. Oggi il nostro business è costituito principalmente da turisti: io ad esempio lavoro molto con il Giappone. Una volta all’anno volo nel Paese del Sol Levante per chiudere contratti con Tour operator e agenzie. Il mio pubblico, così come quello dei miei colleghi, è diventato molto esigente e questo ci ha imposto di alzare notevolmente il livello del parco automezzi: i pullman oggi presenti in Trentino sono tutti Euro 5/Euro 6 e dotati di ogni comfort.