Decreto Ristori: troppe imprese artigiane escluse dai contributi. La denuncia del Presidente Segatta

"E’ un qualcosa di molto grave che si ripercuoterà in maniera importante su numerose famiglie"

 

Il Presidente Marco Segatta ha reagito immediatamente al Decreto Ristori, evidenziando come si tratti di un intervento insufficiente, che lascia scoperte molte imprese.

La denuncia è stata riportata sabato 31 ottobre dai due principali quotidiani locale: L’Adige e Il Trentino.
Ecco in sintesi, il commento del nostro Presidente

“Il decreto “Ristori” così come previsto al momento non andrà a sostenere tutte le imprese e le aziende del settore. E’ un qualcosa di molto grave che si ripercuoterà in maniera importante su numerose famiglie.
A livello nazionale più di 100.000 imprese del settore della ristorazione sono inspiegabilmente escluse dagli indennizzi previsti con il decreto “Ristori”.
Basti pensare a chi svolge l’attività senza somministrazione, in pratica tutto l’artigianato della ristorazione: gelaterie, gastronomie, rosticcerie, piadinerie, pizzerie al taglio, gastronomie.
Tutti questi soggetti, presenti in maniera numerosa anche nella nostra provincia, accusano da tempo vistosi cali di fatturato e se le chiusure diverranno ancora più totalizzanti la situazione ovviamente peggiorerà e di molto.
Ma non solo, dalla chiusura di bar e ristoranti subirà grossi danni tutta  la filiera dei produttori alimentari che dovranno gestire un minor giro d’affari derivante dalle minori vendite la catena della ristorazione.
Si pensi poi ad esempio a bus turistici, tintolavanderie, fotografi, artigiani addetti alla manutenzione, professionisti e partite Iva vari, che non possono essere ignorate».

 

Nel frattempo le organizzazioni datoriali sindacali si sono attivate per fare pressione sul Governo affinchè integri nel Decreto le categorie della ristorazione attualmente eslcuse.

DATA DI PUBBLICAZIONE

02.11.2020

CONDIVIDI LA NOTIZIA