«Artigiani in difficoltà, servono aiuti pubblici»

L'allarme di Boninsegna

L’intervista al presidente territoriale primierotto uscita oggi sul quotidiano L’Adige

Boninsegna: ora abbiamo bisogno di certezze

Articolo di ANDREA ORSOLIN

PRIMIERO/VANOI – Blocco dei licenziamenti, Superbonus e aiuti pubblici. Il mondo dell’ artigianato primierotto vive tra speranze e preoccupazioni volgendo uno sguardo, ad un anno dall’ inizio della pandemia, alla situazione attuale del settore.
Alberto Boninsegna da dodici mesi è il presidente dell’ Associazione locale e subito si è dovuto confrontare con il momento delicato dell’ economia del territorio.

Presidente Boninsegna, cosa vi preoccupa di più in questo momento e guardando al futuro?
«I cali di assunzioni (sono 32 gli addetti in meno rispetto al 2019, ndr) e il futuro sblocco dei licenziamenti a partire da aprile. Se la sospensione non verrà prolungata si verrà a creare un danno sia per le persone che non avranno più un lavoro sia per le aziende, che perderanno manodopera qualificata sulla quale hanno investito soldi e tempo».
Blocco dei licenziamenti che va prolungato, dunque.
«Me lo auguro, però allo stesso tempo servono anche ammortizzatori sociali e aiuti economici per le aziende.
E qui deve essere il settore pubblico ad intervenire per il rilancio. Noi artigiani ci siamo sempre arrangiati, però in questo periodo il pubblico dovrà fare la sua parte».

Quali sono le categorie più colpite dalla pandemia?
«Autotrasportatori di persone, come taxi e corriere, e autonoleggiatori. Ma anche grafici, tipografi, fotografi, estetiste e tutti gli artigiani legati al settore turistico».

Quali invece i segnali di fiducia?
«Il Superbonus 110% ci sta dando una mano, ha creato una enorme richiesta d’ interesse e una conseguente fiducia che pian piano si sta concretizzando in lavori. Ora stiamo riuscendo, dopo centinaia di richieste di chiarimenti all’ Agenzia delle entrate, a partire con i primi cantieri. Sarebbe un peccato che il nuovo governo cambiasse strada proprio ora che iniziamo a vedere i primi risultati».

Senza certezze non può esserci pianificazione aziendale.
«È urgente capire presto se il provvedimento verrà ulteriormente prorogato in modo che le aziende possano pianificare il lavoro, gli investimenti e le assunzioni. Non si possono fare strategie nell’ incertezza. Le richieste sono tantissime e quelle che hanno i requisiti in regola devono poter essere soddisfatte».

Gli uffici riescono a sbrigare tutte queste richieste?
«È proprio questo il problema. Non riusciamo a soddisfare tutti per i tempi stretti, abbiamo bisogno di più tempo e per questo ne chiediamo la proroga della scadenza, almeno fino a tutto il 2023. (Attualmente la scadenza è prevista al 30 giugno 2022 per tutti i condomini, al 31 dicembre 2022 per gli edifici unifamiliari, ndr).

Artigianato e turismo vanno di pari passo e la mancata stagione invernale rischia di riversarsi su tutti i settori economici operanti nel Primiero.
«Il drastico calo di richieste lavorative per noi artigiani sta già avvenendo ora, cosa succederà quando non ci saranno più le moratorie? Non vogliamo subire le paure dell’ andamento economico, anzi, esistono associati primierotti che propongono idee innovative di rilancio economico. Come Associazione stiamo patrocinando, in collaborazione con Imprese e Territorio, Apt e Asat, un progetto di economia circolare di valle che è ora al vaglio di tutte le categorie economiche del territorio, alle quali chiedo coesione ed entusiasmo per portarlo a compimento».

In due anni trentadue lavoratori in meno

 I dati – Preoccupazione per il calo di addetti 

Nel 2020 il settore dell’ artigianato in Primiero e Vanoi contava 283 imprese con 694 addetti. Al momento si registra un saldo negativo di due imprese, ma il dato che preoccupa sono i 32 addetti in meno rispetto al 2019. Le federazioni di categoria più rappresentate sono l’ edilizia, che conta il 28% delle imprese totali, dato sensibilmente inferiore rispetto alla media provinciale, e quella del legno (25%), che invece fa registrare una presenza di imprese doppia rispetto al dato medio provinciale (12%). Anche in un ambito a spiccata vocazione turistica come quello del Primiero il mondo dell’ artigianato dà lavoro a 7 addetti ogni 100 abitanti, un dato decisamente più elevato della media provinciale, a riprova del valore sociale che riveste il comparto artigianale sul territorio, il cui volume d’ affari stimato è di 35 milioni di euro.
«Alcune aziende del settore legno e carpenteria metallica stanno investendo grossi capitali privati scommettendo in ambiziosi progetti, con conseguente ricaduta sul territorio» afferma il presidente Alberto Boninsegna.

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

08.03.2021

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