Caro energia: quasi mille imprese artigiane trentine a rischio chiusura
I dati di Confartigianato nazionale parlano chiaro: il caro energia e materie prime sta mettendo seriamente a rischio il futuro di quasi mille imprese artigiane trentine.
Per la precisione, stiamo parlando di 9.422 piccole e micro imprese, cioè il 23% del totale, che contano in tutto circa 43.500 addetti, il 25% dell’intero sistema artigiano, commerciale e terziario.
Ed in particolare, le attività più esposte alla minaccia di quello che Confartigianato ha definito “lockdown energetico” sono quelle ad alta intensità di energia: stiamo parlando di metallurgia, vetro, cemento, carta, chimica, alimentare, gomma e materie plastiche.
Sul tema è intervenuto anche il direttore generale dell’Associazione Artigiani Trentino, Nicola Berardi, che ha sottolineato come il problema, nel prossimo futuro, non saranno solo i rincari ma anche la restituzione dei mutui legati al Covid.
Berardi sul caro energia: “Aziende artigiane in allarme: c’è anche il problema mutui”
Il problema è la liquidità e su questo ci aspettiamo un intervento importante dalla Provincia. Non ci sono ancora richieste di sostegno all’Ente bilaterale, ma riceviamo parecchie segnalazioni di aziende molto preoccupate soprattutto per i prossimi mesi su come pagare le bollette. Abbiamo capito che sul piano locale i margini di manovra sono stretti: ci hanno spiegato che, purtroppo, Dolomiti Energia non può fare nulla. La situazione è di grande allarme. Ci sono settori che stanno lavorando, per esempio le aziende del comparto edile, soprattutto con i lavori per il superbonus 110%: ma per quanto riguarda quest’ultimo, c’è il problema dei crediti incagliati e dei cassetti fiscali pieni. E c’è anche una grandissima preoccupazione nelle aziende che si sono impegnate in mutui durante il Covid, finanziamenti che ora bisogna restituire. Ci attendiamo al più presto un intervento dell’assessore Spinelli.