IncasTree: il design per il legno dalla scuola alle aziende

Un progetto innovativo che unisce studenti, progettisti e imprese artigiane per creare arredi ecosostenibili. L’idea dell’architetto Giorgio Caporaso, realizzata con l’ENAIP di Tesero, ha promosso l’apprendimento pratico e il recupero del legno locale certificato PEFC dando vita a creazioni dall’anima innovativa, presentate in occasione di un evento dedicato al Muse di Trento.

 

di Genny Tartarotti

Un progetto che è molto più della somma delle sue parti

Dal banco di scuola al cuore delle aziende: la collaborazione tra studenti e imprese sta rivoluzionando il concetto di apprendimento fornendo ai ragazzi l’opportunità di applicare ciò che hanno imparato in aula in contesti reali attraverso progetti congiunti. Forse può apparire banale, ma riuscire ad andare oltre il tradizionale modello di trasmissione del sapere realizzando uno scambio reciproco di conoscenze, esperienze e competenze non è affatto scontato. E farlo con successo lo è ancora meno.

“IncasTree. Il design per il legno: dalla scuola alle aziende” è una di queste iniziative. Una di quelle che hanno avuto successo, perché è riuscita a creare un vero link tra i due mondi, innestando il cambiamento. Ma non solo. IncasTree, nato da un’idea dell’architetto e designer Giorgio Caporaso, in collaborazione con l’ENAIP di Tesero, ha fatto molto di più. Ha dato vita a una vera e propria alleanza di sistema. La scuola, il design e le aziende, cinque per l’esattezza, ma anche l’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, che ha curato in particolar modo la comunicazione del  progetto, e PEFC Italia (associazione senza fini di lucro che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione, cioè il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale). La simulazione perfetta del mondo attuale, articolato e a volte complesso. Ricco di sfide e contraddizioni.

 

 

 

 

L’impegno costante nel favorire l’implementazione di un sistema sempre più integrato tra mondo della scuola e mondo dell’impresa – ha dichiarato Andrea De Zordo, presidente dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino – rappresenta una delle priorità del mio mandato. E questo progetto mi rende particolarmente orgoglioso non solo perché ha dimostrato che una collaborazione davvero efficace, efficiente e dinamica tra scuola e impresa è possibile, raggiungendo anche, come in questo caso, livelli di vera eccellenza,  ma anche perché ci ricorda ancora una volta quanto questo asset rappresenti la formula vincente per dominare le sfide, come la carenza di forza lavoro qualificata o l’opportunità di valorizzare la figura dell’artigiano, che siamo chiamati ad affrontare.

Gli fa eco Dino Moser, direttore del Centro di Formazione Professionale ENAIP di Tesero:

La scuola deve essere il luogo dove crescere giovani menti pronte ad affrontare le sfide di domani.  Per creare artigiani capaci di reagire e trovare soluzioni sempre nuove non c’è miglior palestra della realtà e la trasmissione di saperi e maestranze da parte di aziende di eccellenza.

 

Quando legno e design s’incontrano

20 studenti del settore legno, 5 aziende, eccellenze trentine nella lavorazione del legno, e  5 prototipi di design circolare e arredamento ecosostenibile da realizzare partendo dalle lezioni svolte in classe e dai progetti realizzati dall’architetto Caporaso.

Con IncasTree – ha spiegato Caporaso –  abbiamo dato il via ad un progetto pilota in cui la scuola diventa il veicolo che consente di coinvolgere la filiera, creando una sperimentazione per una rete del design che combina l’idea, il suo sviluppo, la prototipazione, la scelta e studio della materia prima e la realizzazione in rete. L’intento è proporre sempre più delle linee di arredo e di complementi contemporanei nel rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale che arrivino a coinvolgere anche l’utilizzatore finale. I prodotti ecologici andrebbero del resto sempre raccontati per incoraggiare pratiche di economia circolare e promuovere l’utilizzo di materiali sostenibili come il legno certificato PEFC. Il legno è un materiale sostenibile e riciclabile, che consente lavorazioni rispettose dell’ambiente e, una volta dismesso, ritorna integralmente nel ciclo della natura.

E quello utilizzato in questo progetto è un legno davvero speciale. Si tratta del legname recuperato dall’attacco del coleottero bostrico, che ha arrecato alle foreste dolomitiche ulteriori danni dopo quelli già registrati per via della tempesta Vaia del 2018 e che ora fa parte della Filiera Solidale PEFC che promuove l’acquisto a prezzo “equo” del legno recuperato dagli schianti, disincentivando l’utilizzo di legname d’importazione e sostenendo la rinascita delle foreste danneggiate.

Crediamo molto nelle scuole e in progetti, come IncasTree, che possono dare ai ragazzi la possibilità di sperimentare qualcosa di nuovo – ha commentato Matteo Daprà, vicepresidente aggiunto e rappresentante della filiera Legno dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino –. Ovviamente un grande ringraziamento va alle aziende. Questa iniziativa è inoltre importante perché permette di dare un seguito al post-Vaia. Dopo quell’evento abbiamo avuto il bostrico, un problema non da poco che in quest’ultimo periodo è purtroppo ripartito e che stiamo affrontando giorno dopo giorno. Ecco perché accogliamo con entusiasmo ogni progettualità di questo tipo.

 

Speciali connessioni

Vivo, naturale, sostenibile flessibile, resistente il legno in questo progetto, come sottolinea lo stesso titolo, IncasTree, (gioco di parole formato dall’unione dei termini “incastri” e “tree”, in inglese legno, che indica gli oggetti composti grazie all’incastro di pezzi di legno) è divenuto simbolo di connessione tra le diverse realtà coinvolte.

Il legno oltre ad essere un materiale naturale è un elemento affascinante e genera passione. Far nascere da un pezzo di legno qualcosa di finito è sempre un’emozione.

Mauro Delvai di Giemme Arredamenti, una delle aziende partner di IncasTree, esprime così ciò che prova nei confronti del materiale attorno a cui ha costruito il suo progetto professionale.

La passione per il legno e per ciò che si fa è anche l’aspetto su cui ha posto l’accento Davide Zadra di Zadra Arredamenti.

Il bello del legno è che è un materiale vivo. Dietro ad ogni pezzo di legno lavorato c’è un mondo. Spero che i ragazzi si appassionino a questo lavoro almeno quanto sono appassionato io.

Gabriele Biasi, uno dei ragazzi del progetto, è attratto da tutte le cose che si possono fare partendo da un’asse grezza.

Mi è sempre piaciuto lavorare il legno, il suo odore, la segatura – ha commentato.

Sentimento condiviso dal suo compagno di studi e di progetto Martino Zeni.

Ho sempre amato le particolarità del legno, i suoi odori, i colori. Mi ha sempre dato qualcosa di importante.

Mentre è l’amore per il lavoro di precisione ad aver spinto Jacopo Gurini a intraprendere questo percorso e la passione per la lavorazione del legno, insieme al desiderio di poter essere un giorno falegnami, a motivare Thomas Cusini e Raffaele Bormolini.

Crederci per renderlo possibile

A credere fin da subito in questo progetto, oltre a Giemme Arredamenti e Zadra Interni, anche  Corazzolla Arredamenti, Matika Wood, e Fiemme TremilaDefrancesco Arredamenti che si sono rese disponibili a fermare o a rallentare la produzione per qualche giorno in modo da renderlo possibile.

Fermare la produzione non è affatto una perdita – ha affermato Antonio Corazzolla, fondatore di Corazzolla Arredamenti – . È un investimento per il futuro. Progetti come questo rappresentano un’opportunità per potersi confrontare con le scuole, con gli alunni, con i giovani. Ci permettono di capire come vedono il nostro mondo.

Walter Polo di Matika Wood che in passato è stato anche insegnante di ragazzi assegnati alla sua azienda, ricorda con  positività e tenerezza quell’esperienza sottolineando l’importanza di progetti come questo.

Insegnare a scuola è stata un’esperienza spettacolare. Provo un grande affetto per questi ragazzi che sono stati anche miei alunni. Sono veramente bravi. Abbiamo fatto anche degli straordinari.Avevamo poche ore, poco tempo e tanto lavoro, ma ce l’abbiamo fatta grazie ad un grande lavoro di squadra. Dare a questi ragazzi l’occasione di realizzare un progetto nella mia azienda è stato importante.

Questa iniziativa ci è subito piaciuta, ha raccontato Alessandra Defrancesco di Fiemme Tremila – Defrancesco Arredamenti – perché abbiamo capito immediatamente che ci avrebbe permesso di conoscere i ragazzi e di far conoscere loro il nostro lavoro. Speriamo di essere riusciti a trasmettere loro la nostra passione per questo lavoro. Rallentare la produzione ne è valsa la pena. Ci hanno trasmesso tanta energia positiva!

Cosa significa essere artigiano

Il risultato, o meglio i risultati di questo modo di sentire sono stati presentati in occasione di un incontro dedicato al Muse di Trento lo scorso 30 maggio. Nel corso dell’evento, moderato dal giornalista e dottore forestale, Luigi Torreggiani, dopo la presentazione dell’idea progettuale da parte dell’architetto Caporaso e un approfondimento sul “Ruolo del legno locale, della filiera solidale e delle aziende trentine certificate PEFC”, a cura di Francesca Dini dell’Ufficio promozione PEFC, i ragazzi, insieme agli imprenditori che li hanno ospitati, hanno raccontato il lavoro svolto in azienda, sottolineando gli aspetti che più li hanno segnati in un percorso che, come ogni viaggio, si è rivelato un cammino fuori e dentro di sé.

I nostri studenti – ha evidenziato Giada Cristina Mearns, professoressa dell’ENAIP di Tesero e responsabile del progetto – hanno portato via da questo percorso una grande passione, oltre ovviamente alla conoscenza. Ma soprattutto, hanno capito cosa significa essere artigiano. Il designer infatti crea l’oggetto, ma è l’artigiano che poi deve rispondere alle necessità e richieste del cliente. La scuola ha dimostrato di essere attore concreto nella formazione dei professionisti del domani, luogo in cui i giovani possono apprendere dinamiche e conoscenze che, sul luogo di lavoro e nella vita, torneranno loro utili.

È stata una bella iniziativa – ha commentato Gianluca Gottardi, studente del 4° anno presso l’ENAIP di Tesero – . Lavorare con enti esterni alla scuola ci ha permesso di vedere il mondo del lavoro da un altro punto vista e di capire come risolvere problemi nati in corso d’opera.

È stata una grande responsabilità – ha aggiunto Andrea Giovannini, compagno di classe di Gianluca – . Non avevo mai preso in mano un oggetto prima d’ora in un’azienda diversa da quelle del mio paese. Mi è piaciuto molto!

 

L’assessore Giulia Zanotelli, portando i saluti istituzionali insieme a Cristina Ioriatti, dirigente servizio formazione professionale, formazione terziaria e funzioni di sistema della PAT, ad Arrigo Dalfovo, presidente dell’ENAIP Trentino e a Matteo Daprà, vicepresidente aggiunto e rappresentante della filiera Legno dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, si è complimentata per l’iniziativa che contribuisce a valorizzare il territorio trentino:

È fondamentale valorizzare il legno, una preziosa materia prima del nostro territorio, duramente colpita dalla tempesta Vaia e dall’infestazione del bostrico. Il Trentino è riconosciuto in tutta Italia per la sua tradizione nella lavorazione del legno, la sostenibilità e la cura del territorio. Progetti come questo non solo rafforzano l’immagine della nostra provincia, ma contribuiscono anche a tramandare il sapere artigianale, arricchendolo con tecnologie e innovazioni moderne.

 

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

09.07.2024

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