Lattonieri: cosa cambia con il rincaro delle materie prime?

L’aumento dei costi delle materie prime è uno dei temi più importanti di queste ultime settimane. La discussione ha portato i diversi esponenti delle Istituzioni e delle Associazioni di categoria ad esprimersi su quanto sta accadendo, ed ecco perchè abbiamo pensato di riservare questo spazio proprio al tema delle materie prime.

Di seguito dunque riporteremo la situazione generale e gli interventi dei nostri rappresentanti politici e di categoria, spiegandovi inoltre cosa è possibile fare per tutelarsi rispetto a questo rincaro.

 

L’aumento dei prezzi delle materie prime colpisce anche i Lattonieri trentini

Anche la nostra categoria, in accordo con il presidente dell’Associazione Artigiani del Trentino Marco Segatta, già lo scorso 30 aprile ha mandato una comunicazione agli associati spiegando la situazione inerente il rincaro dei costi delle materie prime.

In particolar modo, il presidente provinciale della categoria Lattonieri, Ivan Faes, ha spiegato:

Il problema del rincaro dei prezzi di prodotti siderurgici, materiali isolanti, legno, plastiche, nonché di molti altri materiali di primaria importanza per l’edilizia, sta diventando ogni giorno più insostenibile per le imprese del settore. Gli eccezionali e per certi versi ingiustificati aumenti riscontrati nel recente periodo, infatti, rischiano non solo di frenare il mercato futuro della riqualificazione degli immobili, ma anche di avere pesanti conseguenze sulle imprese che attualmente stanno eseguendo lavori.

Il problema è aggravato anche dal fatto che, con specifico riguardo agli appalti pubblicil’attuale normativa non prevede adeguati meccanismi di revisione prezzi; mentre, nel caso di appalti privati, il diritto a ottenere la revisione del prezzo, spettante per legge all’appaltatore se l’aumento dei costi del materiale incide in misura superiore al 10% sul prezzo totale dell’opera, risulta spesso difficilmente accettato dai clienti, che spesso – per ragioni di tipo fiscale o di accesso al credito – hanno dei limiti/vincoli di spesa e, quindi, non possono materialmente permettersi di andare oltre gli importi inizialmente preventivati e pattuiti.

Riteniamo pertanto opportuno informare gli associati che, da parte nostra, stiamo in ogni caso portando avanti in tutte le sedi competenti le istanze a tutela delle imprese che rappresentiamo, nel tentativo di arginare questo preoccupante fenomeno.  Nel frattempo, invitiamo comunque le imprese a tenere in debita considerazione il trend di aumento dei prezzi delle materie prime, soprattutto in sede di formulazione delle offerte economiche.

 

 

 

Da Segatta a Fugatti: il sostegno alle categorie

Sia il presidente dell’Associazione Artigiani del Trentino, Marco Segatta, che il presiente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti hanno manifestato la propria vicinanza al mondo artigiano.

Segatta: “Materie prime, un aumento inquietante

Ai nostri uffici arrivano segnalazioni inquietanti: dalle materie plastiche + 20%, al legno da imballaggi + 40%, dal calcestruzzo e di altre materiali da costruzione + 22%, fino al bitume +12%Il tutto reso ancora più complicato dal fatto che i fornitori rilasciano preventivi di validità di 15 giorni, proprio a causa dei continui rincari. Parliamo di aumenti ingiustificati, con il rischio di assistere ad uno stop del mercato inerente la riqualificazione degli immobili e conseguenti impatti negativi sulle imprese“.

Fugatti: “Serve un’azione coordinata

Anche la nostra provincia rappresenta l’esigenza di un’azione tempestiva, uniforme e coordinata a livello statale, per gestire l’attuale rilevante aumento dei costi delle materie prime nei cantieri di opere pubbliche e le conseguenti gravi difficoltà negli approvvigionamenti che ci vengono segnalate dagli operatori economici. L’obiettivo è scongiurare rallentamenti o, peggio, sospensioni nella realizzazione degli investimenti pubblici, che rappresentano un elemento sostanziale per la ripresa economica del Paese”.

Il presidente Marco Segatta è intrvenuto anche a Trentino TV: leggi la news e guarda il video!

 

I quotidiani nazionali che hanno affrontato il tema

A dare notizia di questi aumenti sono stati anche i quotidiani nazionali, in particolar modo il Sole 24 Ore e Italia Oggi, che recentemente hanno fornito una panoramica della situazione inerente il rincaro delle materie prime.

 

Il Sole 24 Ore

Il giornalista Giorgio Santilli, in un articolo datato 16 maggio 2021, ha spiegato:

È in corso un abnorme rincaro di materiali per il settore delle costruzioni che sta mettendo a rischio i cantieri in corso e riducendo ulteriormente i margini delle imprese di appalti pubblici e privati già compressi da una crisi decennale. Un rallentamento dei lavori potrebbe arrivare anche dal fatto che alcuni materiali cominciano a scarseggiare, per esempio i ponteggi in ferro, interessati anche da un forte aumento di domanda. […] si osservano incrementi importanti anche in altri materiali di primaria importanza per l’ edilizia, come, ad esempio, i polietileni (incrementi superiori al 40% tra novembre 2020 e febbraio 2021), il rame (+17%), il petrolio (+34%) […] Anche per il “bitume”, sulla base dei dati Siteb si rilevano incrementi del prezzo di circa il 15% tra novembre 2020 e febbraio 2021.

Italia Oggi

Analogamente, Italia Oggi ha pubblicato il 17 maggio 2021 un articolo nel quale si legge:

Ad aprile 2021 gli aumenti dei prezzi delle commodities non energetiche sono stati del 33,4% rispetto ad un anno prima, con un’accelerazione dei rincari che a marzo di quest’anno si attestavano al +24% rispetto allo stesso mese del 2020. […] Nel dettaglio, l’aumento dei prezzi delle materie prime sta colpendo il comparto delle costruzioni e i settori manifatturieri di metallurgia, legno, gomma e materie plastiche, mobili, autoveicoli, prodotti in metallo e apparecchiature elettriche. In questi settori operano 621.000 piccole imprese con 1.893.000 addetti, con una elevata presenza dell’artigianato, pari a 435.000 imprese che danno lavoro a 1.047.000 addetti. Secondo Confartigianato i rincari maggiori si registrano per i metalli di base con +65,7% tra marzo 2020 e marzo 2021. Particolari tensioni per minerale di ferro con rincari annui del +88,1%, seguito da stagno (+77%)rame (+73,4%) e cobalto (+68,4%). E ancora zinco (+46,7%)nickel (+38,5%,)alluminio (+36,%)molibdeno (+32,4%).

Come tutelarsi contro l’aumento delle materie prime?

La situazione, senza dubbio, è molto complessa.
Rispetto alle tutele che le imprese possono attuare, ce ne sono alcune che potrebbero essere utili:

  • la limitazione di durata e validità delle offerte economiche formulate;
  • l’utilizzo di clausole contrattuali che garantiscano meccanismi di revisione automatica del corrispettivo in caso di aumento dei prezzi delle materie prime. Un esempio, potrebbe essere una clausola di questo tipo: “le parti concordano che, in deroga al disposto di cui all’art. 1664 comma I c.c. e ai limiti quantitativi ivi previsti, ogni eventuale aumento del costo di uno qualsiasi dei materiali necessari all’esecuzione dell’opera, se superiore al ____%, darà diritto all’Appaltatore di esigere una proporzionale e corrispondente revisione in aumento del corrispettivo dell’opera e/o delle singole voci di costo oggetto di variazione”.

Rimane comunque il problema legato al tema degli appalti pubblici: rispetto a questo contesto infatti, non trova applicazione alcun diritto dell’appaltatore alla revisione in aumento del corrispettivo in caso di aumento del prezzo della materia prima.

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

26.05.2010

CONDIVIDI LA NOTIZIA

REFERENTE

Veronica Costa
Categorie