L’editoriale di agosto

Il messaggio del presidente

Il Presidente Segatta, nell’articolo di apertura della rivista L’Artigianato di questo mese, commenta la situazione dell’attuale mercato dell’edilizia.

La tempesta perfetta

Da una parte il mercato che tira trainato dalle riqualificazioni del Superbonus, dall’altra il numero di addetti e imprese dell’edilizia che in Trentino si è praticamente dimezzato dopo la crisi del comparto, iniziata nel 2008. E ancora: a fronte di una domanda che continua a crescere ecco che contestualmente non smettono di aumentare i prezzi dei materiali e la loro reperibilità è sempre più difficile.

Questa combinazione di fattori, che potremmo definire “la tempesta perfetta”, fa sì che i soggetti che operano nel settore, soprattutto nel caso degli appalti pubblici, si trovano davanti a delle scelte nevralgiche. Accettare le commesse e con esse il continuo incremento dei prezzi con i margini di profitto praticamente inesistenti? Come comportarsi davanti al concreto rischio derivante dalla consegna in ritardo con il conseguente pagamento di penali o passare la mano?

Già perché i ritardi, mai come in questo periodo, non dipendono dalla professionalità o dall’organizzazione dell’impresa o delle imprese coinvolte ma da una congiuntura di fattori che non sono certo riconducibili a chi poi fisicamente esegue i lavori. Il tema che, come Associazione sia a livello locale che sul fronte nazionale, stiamo affrontando da diversi mesi è tornato prepotentemente a galla dopo la mancata partecipazione alle due gare di appalto indette da Itea Spa per la riqualificazione delle tre torri di Villazzano, per la manutenzione degli edifici in Vallagarina e Altipiani Cimbri.

Trattandosi di problematiche che riguardano praticamente tutta Europa e sono figlie più o meno dirette della pandemia di Coronavirus è chiaro che non può esistere una soluzione unica e che soprattutto nessuno è in possesso delle risposte che servirebbero. Per quanto riguarda però gli appalti pubblici, un primo importante passo potrebbe essere rappresentato dalla revisione del prezziario dei vari materiali oggetto dei continui e sensibili aumenti.

In secondo luogo sarebbe auspicabile lo “spacchettamento” degli appalti. Consegnare l’intero lavoro a unico soggetto di sicuro non agevola la situazione, mentre assegnare singoli pacchetti a chi si occupa di idraulica, chi opera nel campo elettrico e via dicendo snellirebbe e non di poco l’intero iter.

Infine una calendarizzazione dei lavori più programmata e condivisa con le aziende aiuterebbe le imprese ad organizzarsi al meglio per poter rispondere nella maniera più adeguata.

DATA DI PUBBLICAZIONE

10.08.2021

CONDIVIDI LA NOTIZIA