L’editoriale di luglio

Il messaggio del presidente

Il Presidente Segatta, nell’articolo di apertura della rivista L’Artigianato, commenta le dichiarazioni che il Ministro Giorgetti ha fatto all’ultima edizione del Festival dell’Economia.

Le Piccole e Medie Imprese sempre più protagoniste del tessuto produttivo locale e nazionale

Una presa di posizione che non si può condividere, semplicemente perché lontana da quella che è la realtà. In occasione dell’ultima giornata del Festival dell’Economia, andato in scena a inizio giugno, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha espresso il seguente concetto: «Piccolo è bello ma fino ad un certo punto perché per la ricerca e il trasferimento tecnologico non aiuta e non aiuta neppure ad aprirsi a mercati internazionali».

I dati di fatto raccontano invece tutta un’altra storia. Si può essere grandi imprenditori, in termini di creatività, lungimiranza, capacità manageriale, flessibilità anche con un’azienda di 2 dipendenti. Del resto, se siamo il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa e leader globale nei settori di punta del made in Italy, dall’agroalimentare alla moda,
dal legno-arredo alla meccanica, lo dobbiamo proprio ai 4,2 milioni di piccole imprese che rappresentano il 99% di tutte le aziende d’Italia e danno lavoro al 65% degli addetti.

Il problema del Paese non sono i piccoli imprenditori ma l’ambiente che li circonda. Ciò che deve cambiare non è la “taglia” aziendale, ma le condizioni di un habitat nazionale poco favorevole all’iniziativa economica, sia essa micro, piccola, media o grande. Di certo dove possiamo e dobbiamo crescere è sul fronte della patrimonializzazione, un’impresa solida è un’impresa che affronta con maggiore sicurezza le difficoltà e gli imprevisti che si trovano sul mercato spesso senza preavviso, basti pensare alla pesante crisi economica di qualche anno fa piuttosto che la pandemia di Covid.

Come Associazione vogliamo accompagnare i nostri associati lungo questo percorso di “rafforzamento”, mettendo a disposizione tutti i nostri servizi e la preparazione del nostro personale. In ogni caso oggi, si può essere competitivi nel mondo sfruttando i fattori abilitanti che l’innovazione mette a disposizione. Come è avvenuto, in particolare, durante l’ultimo anno e mezzo quando le piccole imprese hanno investito in tecnologie digitali per diversificare e vendere on line i propri prodotti.

Quanto poi alla presunta debolezza dei nostri piccoli imprenditori sul fronte dell’export la verità è un’altra. Basta guardare i numeri – a livello nazionale – del nostro commercio estero: mostrano che artigiani, micro e piccoli imprenditori, senza ricevere alcun sussidio dallo Stato, sono artefici dell’eccellenza manifatturiera di prodotti fatti davvero in
Italia e che nel 2019 ne hanno esportato per un valore di quasi 132 miliardi con una crescita del 3,6% rispetto ai dodici mesi precedenti.

DATA DI PUBBLICAZIONE

07.07.2021

CONDIVIDI LA NOTIZIA