Liberalizzazioni per acconciatore ed estetista

Ricordiamo che la legge ha stabilito di fatto l’eliminazione della programmazione delle attività basata sulle distanze minime tra esercizi e sul rapporto popolazione/esercizio o su altri diversi parametri numerici, ha semplificato l’iter amministrativo sostituendo il rilascio dell’autorizzazione comunale con la D.I.A. (Dichiarazione di inizio di attività) ed ha eliminato l’obbligo di chiusura infrasettimanale. Rimangono da rispettare i requisiti professionali e quelli urbanistici ed igienico-sanitari per i locali. La legge Bersani dava il termine di 3 mesi alle Regioni, Province e Comuni per adeguare ai principi sopra descritti le disposizioni normative e regolamentari. La delibera della Giunta è quindi da considerare "un atto dovuto" che, per quanto riguarda la nostra Provincia, ha letteralmente sconvolto l’impianto normativo che era stato costruito con la legge finanziaria provinciale 2007. In sintesi, vale la pena di ricordare che, a seguito della riforma della professione di acconciatore attuata con la legge dello Stato n. 174 del 17.08.2005, la Provincia di Trento, in adempimento delle competenze ad essa affidate dalla medesima legge statale, con la legge finanziaria aveva introdotto una norma che demandava ad un regolamento di attuazione la programmazione territoriale. L’Associazione aveva richiesto che il regolamento tenesse conto di un criterio di programmazione ancora basato sulle distanze tra esercizi (posto che la legge 174 aveva eliminato il contingentamento) per evitare una liberalizzazione selvaggia dell’attività a scapito delle imprese di acconciatura già operanti. Con la cd. “lenzuolata” del Ministro Bersani si è, al contrario, eliminato ogni criterio di programmazione ed introdotto la totale liberalizzazione dell’attività di acconciatura e, in aggiunta, anche di estetica. La Provincia, come detto sopra, ne ha dovuto prendere atto e, con la Delibera dello scorso 16 maggio (n. 1042), ha adeguato la normativa. I contenuti della delibera sono tre: 1) Sostituzione dell’autorizzazione comunale con la D.I.A. da presentare in Comune, secondo un modello di autocertificazione che sarà predisposto dai Comuni stessi; I requisiti di natura igienico-sanitario saranno invece contenuti in un documento allegato rilasciato dall’Autorità sanitaria competente. Con la scomparsa delle autorizzazioni decade ora definitivamente il ruolo delle Commissioni comunali consultive. 2) Divieto di stabilire parametri numerici per la regolamentazione delle attività di acconciatura ed estetica. 3) Eliminazione dell’obbligo di chiusura infrasettimanale.

DATA DI PUBBLICAZIONE

24.05.2007

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