L’ultimo numero della rivista l’Artigianato

La firma dell’accordo di partnership tra Associazione Artigiani ed ENAIP Trentino per i due percorsi di Alta Formazione Professionale su energia-ambiente e su edilizia sostenibile, avvenuta lo scorso 29 settembre presso il Centro di Villazzano, rappresenta la più recente conferma delle molte collaborazioni con le scuole professionali e, più in generale, con il mondo della scuola. L’impegno dell’Associazione va dalla partecipazione allo sviluppo di programmi formativi all’individuazione di esperti da coinvolgere come docenti o come commissari d’esame, dalla promozione di attività di alternanza presso le aziende associate all’organizzazione di eventi come Artingegna a Rovereto e Impara l’arte a Predazzo, la partecipazione a concorsi e competizioni – anche di livello internazionale come i World skills – e all’assegnazione di premi agli studenti più meritevoli. Attraverso queste numerose collaborazioni intendiamo rafforzare il già solido legame tra mondo dell’artigianato e formazione professionale, nella consapevolezza che è proprio da queste scuole che attingiamo la maggior parte dei nostri collaboratori, convinti della necessità di garantire ai giovani una formazione adeguata alle richieste delle imprese e a queste ultime di poter contare su risorse competenti e motivate. Gli eccellenti risultati occupazionali dei due percorsi di Alta Formazione Professionale poc’anzi citati sono una riprova di quanto il mondo produttivo necessiti di figure ad alta professionalità e sia disposto ad assumere, nonostante il perdurare di un momento economico difficile. Il 94% degli studenti che hanno conseguito il diploma di Tecnico Superiore per l’Energia e Ambiente e l’88% di quelli con Diploma di Tecnico Superiore per l’Edilizia e Ambiente ha infatti trovato lavoro. Anche volendo affinare il dato e considerare soltanto le occupazioni coerenti con il titolo di studio, le percentuali si attestano rispettivamente all’85% e 64%. Va considerato che l’Alta Formazione Professionale rappresenta il livello più elevato della formazione professionale ed è classificata come una formazione universitaria. Chi si avvicina a questo tipo di percorso biennale è generalmente molto motivato e pronto ad affrontare una severa selezione. Sosteniamo con forza l’importanza di continuare a dedicare importanti risorse pubbliche per l’Alta Formazione Professionale, ma riteniamo altrettanto cruciale investire su tutti i livelli della formazione professionale e coinvolgere gli interlocutori istituzionali in una riflessione congiunta, mirata a valorizzare ed ampliare l’offerta formativa. Importante e di reciproca soddisfazione, a tale proposito, l’incontro dello scorso 26 settembre tra la nostra Giunta Provinciale e Laura Pedron e Daniela Carlini, in rappresentanza del Servizio Istruzione e Formazione, Università e ricerca della Provincia, a cui abbiamo sottolineato in particolare tre aspetti. 1) Valorizzare la scuola professionale. È necessario valorizzare agli occhi di giovani, famiglie e degli stessi insegnanti delle scuole secondarie di primo grado (quelle che da sempre conosciamo come “scuole medie”) le opportunità della scuola professionale, superando la tendenza a considerarla una scelta residuale, una “scuola di serie B” adatta a ragazzi con qualche difficoltà nello studio. Tale visione svilisce quella che invece potrebbe essere un’eccellenza nel mondo della formazione, capace di sviluppare il potenziale di giovani con una buona attitudine allo studio e con una predisposizione nel saper fare, nell’usare le mani per creare un manufatto. Gli artigiani sanno bene quale senso di gratificazione e soddisfazione si possa trovare nell’arrivare a fine giornata e vedere realizzato un proprio prodotto, nel dare tangibilità al proprio impegno e confermano la loro disponibilità a contribuire nell’orientare i giovani e trasferire loro la passione per il lavoro. 2) Non promuovere lo studente ad ogni costo. Ancora troppo spesso le nostre imprese ci segnalano una sostanziale differenza tra la preparazione effettiva del giovane e gli standard minimi di competenza previsti dal titolo. Colmare questo scarto attuando un maggior rigore nel rilascio dei titoli è un passaggio fondamentale per riaffermare e consolidare l’immagine della scuola professionale. Sappiamo di essere portatori di una richiesta in controtendenza, soprattutto rispetto ai più recenti orientamenti del Governo che, al momento soltanto per le scuole elementari e medie, limita a casi eccezionali le situazioni in cui si può prevedere la bocciatura. Ma siamo convinti non si possa prescindere da una valorizzazione dei titoli che, se necessario, passi anche dalla scelta di fermare un giovane, riorientandolo o facendogli ripetere l’anno. 3) Adeguare le figure professionali allo sviluppo tecnico e tecnologico. Richiediamo una maggiore flessibilità da parte del sistema dell’istruzione e formazione professionale per adeguarsi rapidamente ai cambiamenti che avvengono nel mondo del lavoro, caratterizzato da innovazioni tecnologiche sempre più rapide ed una specializzazione sempre più spinta. È necessario dare risposte veloci con l’istituzione di corsi innovativi e, all’occorrenza, introducendo nuove figure professionali per quelle professioni, oggi ad alto contenuto di specializzazione tecnica, per le quali ancora non sono presenti specifici indirizzi, ad esempio pittori, lattonieri e spazzacamini. Sono sfide impegnative, in cui l’artigianato trentino è pronto a spendersi, offrendo il proprio contributo per affiancare il mondo della scuola. Marco Segatta – Presidente Associazione Artigiani di Trento.

DATA DI PUBBLICAZIONE

15.10.2017

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