Massimo Micheli Zanotti e Roberto Benolli, insegnanti all’ENAIP di Trento

L’importanza dell’insegnamento. La categoria Pittori Edili da sempre promuove la formazione ed il “fare pratico” dei tanti associati che esercitano questa professione, anche se non mancano le problematiche.
Il ricambio generazionale infatti stenta a decollare, così come l’attenzione dei giovani nei confronti di un settore che, tuttavia, se svolto nel modo giusto e con l’adeguata formazione, garantisce un lavoro sicuro con contratti spesso a tempo indeterminato.

Anche all’ENAIP di Trento (la sede è posta a Villazzano), i Pittori Edili da circa tre anni insegnano gli aspetti pratici della loro professione, con percorsi formativi strutturati ad hoc. Ne abbiamo parlato con due Maestri Artigiani, Massimo Micheli Zanotti e Roberto Benolli (insegnanti insieme a Silvio Barozzi, Renato Magelli e Francesco Rossi) che ci hanno raccontato la struttura, le soddisfazioni e le difficoltà rispetto al corso organizzato dalla categoria presso l’Istituto professionale, una qualifica per Pittori Edili che, spiegano i docenti, ricopre un ruolo di fondamentale importanza nel mondo del lavoro moderno.

Un momento dell’attività formativa tenuta dai Maestri Artigiani Pittori Edili all’ENAIP di Trento

 

Diamo un’occhiata al corso

Si tratta di un’opportunità formativa di circa 170 ore, la quale si concentra sugli aspetti pratici della professione del Pittore Edile e si suddivide in quattro moduli:

  • fondi, pitture, resine e design;
  • cartongessi;
  • cappotti;
  • legno, ferro e rasature.

Negli ultimi tre anni la partecipazione è stata buona, con circa 8 studenti il primo anno, una decina nel secondo ed altri 8 in quest’ultima edizione. L’importanza di ottenere questa qualifica però trova fondamento nella sua natura pratica: cappotti, controsoffitti, cartongessi, lavori richiesti dal Superbonus 110%.
Tutto questo viene trattato nei minimi dettagli ed i ragazzi vengono seguiti con attenzione dai docenti.
Inoltre, a terminare il percorso formativo ci pensa l’ENAIP, che affronta insieme agli studenti tutti gli altri aspetti teorici ed altre materie (come ad esempio il disegno tecnico o la matematica) che, ovviamente, completano le competenze di chi un domani dovrà applicarsi in questa disciplina.
Insomma, chi decide di ottenere la qualifica di Pittore Edile sa per certo che affronterà un vero e proprio lavoro in cantiere, grazie al grande spazio messo a disposizione per gli insegnanti Maestri Artigiani.

 

L’intervista ai docenti Maestri Artigiani

Abbiamo dunque rivolto qualche domanda a Massimo Micheli Zanotti (nella foto in basso a sinistra) e Roberto Benolli (a destra), che ci hanno raccontato la loro esperienza nel corso di qualifica per Pittori Edili.

Massimo è referente e coordinatore del gruppo Maestri Artigiani della categoria ed insegnante di Rifiniture e cartongessi, mentre Roberto insegna il modulo Fondi, pitture, resine e design sempre nel corso serale all’ENAIP; entrambi da tre anni.

Massimo, Roberto, cosa signifca per voi poter insegnare questa professione alle nuove generazioni?

MASSIMO:  Credo sia molto importante perché è un modo per far appassionare i ragazzi e prepararli al mercato del domani, formandoli a dovere prima che entrino nel  mondo del lavoro. Al momento la risposta dei giovani è buona, ma la tematica e gli argomenti non sembrano essere molto sentiti. Dobbiamo trovare una nuova forma di comunicazione o pubblicità per invogliare questi ragazzi a partecipare ai corsi formativi: ricordo che si tratta di un riconoscimento molto importante, che garantisce un lavoro sicuro

ROBERTOSignifica aprire un mondo per ciò che riguarda il settore dei Pittori Edili. Certo, i tempi sono cambiati: gli interni richiedono cartongessi e l’esterno i cappotti, con le pitture si possono avere pareti sanificate, con le resine studi dentistici ed ambulatori, la carta da parati può essere un elemento di design. Il mondo è andato avanti, bisogna avere curiosità di mantenersi aggiornati sulle novità. L’approccio è diverso, la professione è nuova: non siamo più quelli con la scala e il pennello che pitturano la cucina, ma occorre avere una competenza molto più elevata. Ci sono tanti prodotti, varigati e nuovi, e le nuove generazioni possono capire tutto questo solo frequentando i nostri corsi.

 

Perchè oggi c’è bisogno di un corso qualificante per Pittori Edili?

MASSIMO:  La nostra tipologia di lavoro richiede una preparazione tecnica importante. Non si tratta di un mestiere semplice, anche se la maggior parte delle persone lo vede così, ma in realtà oltre alla formazione base occorrono competenze specifiche che bisogna apprendere con professionalità e costanza nel tempo. Ecco perchè frequentare questo corso è fondamentale.

ROBERTO:  Perchè il mondo è andato avanti. La richiesta del cliente è sempre più importante, il decoro richiede aggiornamento costante. Il nostro presidente, Vinicio Sevegnani, ha sempre detto che siamo “applicatori di cosmetici murali”: una parete delle nostre può cambiare l’intera fisionomia di alberghi e luoghi di lavoro, io soprattutto lavoro in molti hotel e posso assicurare che sono elementi importantissimi. C’è molta improvvisazione ad oggi, ma occorre valorizzare questa professione: serve preparazione, professionalità e curiosità, che è il pane della vita. 

 

Quanto è importante per i ragazzi affrontare in prima persona il binomio scuola-lavoro?

MASSIMOImportantissimo, perchè solo chi mette in pratica ciò che ha imparato può davvero capire come svolgere una professione. La cosa che ci sorprende è che, alle volte, oltre ai giovani o agli operai ci sono anche imprenditori che seguono i nostri corsi. Questo ci fa capire come il livello di conoscenza debba essere alto in ogni ambito del lavoro e non è raro che siano i nostri ragazzi a spiegare ai loro titolari quali siano le strategie migliori sul campo.

ROBERTO:  Ognuno di noi dedica a questi ragazzi tra le 40 e le 50 ore per ogni modulo, che però sono veramente poche. L’edilizia si sta evolvendo, io personalmente farei un corso diurno per questa professionalità, aggiungendo una scuola ad hoc per pittori. Per gli studenti quindi è fondamentale integrare pratica e teoria, ma anche per noi insegnanti è complesso. Quando ho frequentato il corso di Maestro Artigiano, ricordo che ho pensato a quanta fatica avrei potuto fare ad insegnare la mia professione, forse perchè siamo “gelosi” delle nostre competenze. Ma i ragazzi vanno stimolati e seguiti nel loro lavoro, dobbiamo creare entusiasmo, perchè in questo modo loro riescono a darti tantoNoi stessi ci teniamo aggiornati e “vivi” con corsi di formazione, eventi, incontri, che ci permettono poi di aiutare i giovani ad avere voglia di fare questo lavoro.

 

Difficoltà e soddisfazioni di questo percorso formativo?

MASSIMOSicuramente siamo soddisfatti per quanto riguarda la possibilità di tramandare il nostro lavoro, dinamica che è un punto fermo dei Maestri Artigiani. Di contro però, notiamo che è sempre più difficile raggiungere i ragazzi con queste opportunità formative: manca la “sponsorizzazione” di queste possibilità, ma dobbiamo ricordarci quanto è importante soprattutto per evitare che nascano imprese “improvvisate”. Una qualifica di questo tipo garantisce un lavoro sicuro in futuro, ma è anche sinonimo di serietà e professionalità.

ROBERTODifficoltà grosse non ne ho mai avute, la scuola fa veramente un lavoro eccelso. Soddisfazioni? Tantissime: i ragazzi che hanno frequentato il corso hanno trovato impieghi in cui hanno fatto bellissime figure, nessuno manca di rispetto e tutti hanno completato il loro percorso con risultati ottimali. Questo mondo mi piace tantissimo, ci sono persone che non hanno mai fatto queste cose e che, alla fine, arrivano formate a tutto tondo e con competenze molto elevate. Noi abbiamo investito nella nostra formazione, come Maestri Artigiani abbiamo capito come insegnare e sono molto felice: dal cantiere alla scuola, comunque, è molto diverso. 

 

Massimo al termine del percorso formativo, insieme ad alcuni studenti

 

Quale futuro per la categoria e per l’apprendimento della professione?

MASSIMOIl futuro purtroppo è incerto. Come detto, la difficoltà nel ricambio generazionale si fa sentire e spesso ci chiediamo a chi lasceremo, un domani, le nostre attività. Ma siamo un gruppo forte e determinato, continueremo a puntare sulla formazione e, come Maestri Artigiani, promuoveremo con decisione percorsi formativi d’eccellenza.

ROBERTO:  Il nostro futuro è la scuola. Solo in questo modo potrà esserci una professione di qualità, perchè aule attrezzate e laboratori sono fondamentali. Però è vero, ci sono difficoltà nel trovare attenzione da parte delle nuove generazioni, forse manca l’attrattività. Ma d’altronde la professione non è più improvvisata, serve professionalità, competenza, attenzione ai minimi dettagli: ecco perchè l’apprendimento deve passare attraverso corsi specifici, ma più elaborati dei nostri, che siano diurni e costanti, anche se all’inizio possono esserci delle difficoltà ma poi nel tempo il progetto darà i suoi frutti. La scuola professionale purtroppo è stata sminuita, in realtà è decisiva per la formazione di questi ragazzi. 

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

29.06.2010

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REFERENTE

Marzia Albasini
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