Rincaro dei costi: un terzo degli artigiani a rischio chiusura

Artigiani a rischio chiusura, per colpa dei costi esorbitanti di energia e combustibili. Ma anche per la mancanza di materie prime e materiali di vario tipo.

Una “situazione mai vista prima” rispetto alla quale “servono idee nuove” ha spiegato il numero uno degli artigiani trentini, Marco Segatta, intervenuto sul quotidiano locale l’Adige presentando l’indagine dell’Associazione alla quale hanno risposto 1.663 associati.

 

Artigiani a rischio chiusura: i dati emersi dall’indagine

In una situazione di incertezza e difficoltà, con i prezzi schizzati alle stelle e le complicazioni legate al reperimento delle risorse, la paura di una chiusura definitiva dell’attività comincia ad essere tangibile.

Le risposte ci hanno fatto capire quanto sia elevata la sensazione di vivere una situazione di forte emergenza” ha aggiunto Segatta, proseguendo: “Gli artigiani, per definizione categoria piuttosto “restia” a perdere tempo con le scartoffie, ha risposto in massa e celermente“.

 

Nell’articolo pubblicato sull’Adige a firma di Daniele Battistel, si legge:

Fa impressione la risposta all’ ultima domanda del questionario: il perdurare delle emergenze in corso potrebbe determinare la chiusura della tua azienda. Ebbene: ben 515 aziende (il 33%) ha detto . La percentuale sale al 36% nelle imprese fino a 3 addetti. Abbigliamento, birrifici, restauratori, lavanderie, autonoleggiatori (penalizzati da due anni di Covid), lattonieri e autotrasportatori le categorie più a rischio.

Un occhio però va rivolto anche a (alcuni) altri dati:

  • il 73% degli artigiani è spaventato dall’aumento dei prezzi dell’energia;
  • l’86% afferma di aver avuto un impatto pesante sui propri bilanci per quanto riguarda i costi del carburante;
  • rispetto alla ricerca di personale, un quarto delle imprese è alla ricerca di personale ma fatica a trovare le personale adatte;
  • l’86% delle aziende ha ammesso di essere in difficoltà nella ricerca di personale specifico per le mansioni da svolgere.

 

Segatta: “Dati preoccupanti“. Il direttore Berardi: “Impegnati con Agenzia del Lavoro

Lo scenario che sta andando delineandosi (e che in realtà ha già preso forma nelle scorse settimane) segna un momento buio per le categorie, che nonostante tutto stanno facendo il possibile per non mollare.

Inutile dire che i dati sono preoccupanti, ma è comprensibile che dopo le botte del Covid, del caro energia e della guerra tanti siano ormai alla frutta. Se pensiamo anche al caro carburante, ha impattato sugli Autotrasportatori in primis, ma anche su tutti coloro che per lavorare devono spostarsi con i mezzi propri. Il costo delle materie prime ha avuto un forte impatto su tutte le aziende, non solo nell’edilizia.

Marco Segatta – Presidente Associazione Artigiani Trentino

Stiamo lavorando con l’Agenzia del lavoro per provare a superare le difficoltà, cercando di far funzionare meglio i centri dell’impiego, ma è ancora difficile. I nostri associati segnalano che la burocrazia è eccessiva, dunque speriamo che le proposte emerse dagli Stati generali del lavoro vengano concretizzate al più presto.

Nicola Berardi – Direttore generale Associazione Artigiani Trentino

 

 

Clicca qui per scaricare il report dell’indagine svolta dall’Associazione Artigiani Trentino

DATA DI PUBBLICAZIONE

31.03.2022

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