Artigiani trentini resistenti, Segatta: “Lieve aumento nel 2022”

Gli artigiani trentini si dimostrano tra i più resistenti tenaci d’Italia, come testimoniato anche dal loro rappresentante, Marco Segatta, che ha posto l’attenzione sull’aumento (seppur lieve) delle attività nel corso del 2022.
A giocare un ruolo fondamentale, ha spiegato il numero uno dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, è stato sicuramente il Superbonus 110%, che ha dato grande lavoro non solo al settore dell’edilizia ma anche a tutti i comparti ad esso collegati.

 

Crescono gli artigiani Trentini: il commento del presidente Segatta

Dati positivi quelli del nostro territorio, anche se qualche segnale di difficoltà è presente, così come nel resto d’Italia.

Ecco il commento del presidente degli artigiani trentini Marco Segatta, intervistato dai principali quotidiani locali:

È vero che è stato un decennio difficile, anche perché da noi oltre il 50% delle imprese artigiane lavora nella filiera dell’edilizia. E quella ha subito una forte crisi che ha ridotto le imprese negli anni passati. Noi già nel 2022 abbiamo avuto un’inversione di tendenza, pur lieve. In un anno abbiamo visto aumentare di 150 unità circa il numero di aziende artigiane operative. Certamente questa piccola ripresa è dovuta in parte alla spinta del Superbonus del 110%, che ha dato vigore all’intera filiera dell’edilizia, quindi oltre agli edili anche a tutte le piccole imprese dell’impiantistica, dell’idraulica, i cartongessisti. E dopo la pandemia è ripartito bene anche il comparto della meccanica. Un rallentamento nell’edilizia già c’è, non possiamo negarlo. Ma dall’altra siamo fiduciosi, perché le iniziative messe in campo dall’ente pubblico con il PNRR dovrebbero avere ricadute a breve: quello che ci immaginiamo è che si verificherà uno spostamento dei lavori dal settore privato al pubblico, con il Piano che dovrebbe garantire commesse pubbliche dove quelle private verranno meno una volta terminato il sostegno del 110%.

 

Le difficoltà nel resto d’Italia: in dieci anni perso in media il 17% delle piccole imprese

Burocrazia, crisi economica ed esplosione dei costi. Le micro e piccole imprese italiane stanno passando un momento molto difficile, come certificato anche dai dati a livello nazionale.

Dal 2012 ad oggi le attività artigiane in Italia sono calate di 325 mila unità, raggiungendo 1.542.299 di aziende. Ma quali sono quelle che stanno calando in modo maggiore? Calzolai, corniciai, falegnami, sarti e lavasecco, soprattutto per il “cambio di abitudini” della società. Ma c’è anche il consueto problema di manodopera e ricambio generazionale.

In Trentino però i numeri sono migliori rispetto al resto del nostro Paese, con un calo del 14,7% delle attività (cioè 2.659), rispetto invece alla regione peggiore della graduatoria, ovvero l’Abruzzo, in cui la diminuzione delle aziende ha toccato il -24,3%.

DATA DI PUBBLICAZIONE

27.08.2023

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