Assemblea Generale 2014
Nicola Berardi ed il Presidente
Roberto De Laurentis hanno fatto il punto sulle attività svolte dall’Associazione nei confronti di tutte le categorie ed hanno delineato il quadro economico-finanziario che ha caratterizzato l’anno appena trascorso. In seguito, il Direttore
Berardi ha condotto l’elezione del Collegio dei Probiviri, che risulta ora così composto:
Dalla Pellegrina Alberto, Gentilini Giuseppe, Fruner Roberto, Bertamini Franco, Cortellini Bruno.
Ugo Rossi con un vero e proprio ring. La scenografia, adatta ad evidenziare lo stato di rabbia dei piccoli imprenditori, poteva far presagire uno scontro tra
Roberto De Laurentis e
Ugo Rossi. Al contrario, un dibattito a più “riprese” ha toccato i temi della politica, del ruolo dell’artigianato, dello stato dell’Autonomia e delle risorse, delle riforme e delle necessità delle piccole imprese.
Rossi il Trentino ha “una grande possibilità: qui si può dare la colpa a qualcuno in modo specifico se qualcosa non funziona. Un imprenditore veneto non può dire la stessa cosa, non sa con chi deve prendersela se non gli fanno una strada. Noi invece abbiamo l’opportunità di poter gestire tante competenze, in questi termini penso che la gente trentina sia ancora vicina alla politica.”
De Laurentis che chiede alla politica di “accelerare”,
Rossi ha risposto che “i cambiamenti veri una terra come la nostra li ha saputi fare con il passo del montanaro, costante e non a strappi”.
Roberto De Laurentis. “Numeri che rappresentano non solo un importante valore economico – ha risposto
Rossi – ma che valgono soprattutto per ciò che rappresentano da un punto di vista di identità e capacità del Trentino di fare le cose bene, è il nostro fattore di competitività più forte. Una cultura del fare le cose bene in cui gli artigiani hanno una parte importante.”
De Laurentis – non possiamo fare gli investimenti, ma così andrà a rotoli tutto il sistema, banche comprese”. “Stiamo lavorando assieme al credito cooperativo per dare un luogo di maggiore propulsività alle imprese” – ha risposto
Rossi citando l'operazione Mediocredito, il Fondo strategico e gli enti di garanzia Confidi. “Il credito cooperativo qui sta facendo una scommessa molto forte: crediamo che ci manchi una banca di dimensioni adatte a sostenere con maggiore incisività il sistema economico locale”.
presidente della Provincia ricordando la riforma delle Comunità di valle, la semplificazione, l’investimento sul capitale umano con la modifica delle norme sull'apprendistato, l’approvazione del piano trilingue. “Abbiamo iniziato un percorso per cui le politiche economiche si orientino progressivamente dalla logica del contributo alla creazione di politiche di contesto. Se utilizzassimo la leva fiscale al massimo livello – ha continuato – incasseremo come gettito 339 milioni in più di quanti non ne incassiamo oggi. Oggi il sistema trentino ha tutti gli anni uno sconto fiscale di 340 milioni di euro, la metà del gettito possibile che potremmo realizzare con le leve fiscali di cui disponiamo. Un dato superiore a quello di Bolzano”.
Rossi. Le ripetute violazioni dell'Accordo di Milano hanno originato molti nostri ricorsi ma anche la consapevolezza che era più importante stabilizzare i conti” ed ha aggiunto: “abbiamo lavorato per molti mesi in un ambiente difficilissimo ed abbiamo portato a casa un patto di garanzia con Roma che prevede di liberarci dal vincolo del patto di stabilità a partire dal 2016 e che il governo non possa chiederci risorse aggiuntive oltre il 10 per cento. Abbiamo cercato insomma di blindare il più possibile i conti ottenendo maggiore libertà di azione ad esempio sul fronte fiscale”.
Rossi ha riaffermato l’intento di por mano al riordino della dirigenza: “serve un nuovo approccio culturale, nelle prossime settimane depositeremo in Consiglio provinciale un disegno di legge” ed ha ricordato i provvedimenti in materia di riduzione del personale attraverso blocco del turn over e piano di prepensionamenti.