Autotrasportatori in sciopero

“La protesta è stata confermata da sette organizzazioni degli autotrasportatori (Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap L., Fiap M., Sna/Casartigiani, Unitai) che denunciano e testimoniano un vero e proprio disinteresse del Governo nei confronti dell’autotrasporto – sottolinea il presidente degli Autotrasportatori artigiani, Aldo Berti”. La protesta si è ritenuta inevitabile a fronte della mancata attuazione degli impegni di carattere normativo e finanziario assunti dall’Esecutivo nei confronti delle imprese artigiane di autotrasporto, che in Trentino sono 850 per un totale di 2.500 addetti. L’alto costo del gasolio, la concorrenza sleale dei vettori stranieri e la mancanza di una strategia mirata sui controlli di tutti gli operatori, coinvolti nella filiera del trasporto di merci su strada, non hanno fatto altro che aumentare le difficoltà delle aziende. Gli autotrasportatori da tempo chiedono interventi immediati, ad iniziare dall’Iva e dalla conseguente riduzione delle accise sui carburanti, per contrastare la grave crisi delle imprese di autotrasporto merci. La categoria sta ormai lavorando in perdita. Da novembre 2003 ad oggi il prezzo del gasolio è aumentato del 42%. I rincari degli ultimi 4 anni hanno determinato un maggiore costo di 1.527 milioni a carico del settore, con una media di 17.707 euro in più per ciascuna impresa. L’Italia è ai primi posti in Europa per il più alto prezzo del gasolio da autotrazione: 1.309 euro per 1.000 litri, di cui 633 euro di imposte (Iva e accise), pari al 50,4% del prezzo finale alla pompa. Le sole accise incidono per il 33,6%. Chiesto a gran voce anche un provvedimento che consenta di evidenziare il costo del carburante nelle fatture che gli autotrasportatori rilasciano alle aziende committenti e che le tariffe di trasporto contengano un meccanismo di adeguamento all’andamento del prezzo del gasolio.

DATA DI PUBBLICAZIONE

06.12.2007

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