Carenza di manodopera: cause e soluzioni possibili

È una delle sfide cruciali del nostro tempo. Interessa in modo trasversale tutte le tipologie d’impresa e tutti i settori, minacciando la vitalità stessa di molte aziende artigiane e di conseguenza del Made in Italy. Si tratta della carenza di manodopera qualificata. Un fenomeno, sempre più diffuso, che sta mettendo a dura prova la resilienza e la crescita di settori chiave dell’economia italiana. Secondo Confartigianato imprese la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,3% di luglio 2022 al 47,9% del luglio 2023 e le imprese che faticano di più a trovare dipendenti operano proprio nella nostra regione, con il 61,6% del personale di difficile reperimento.

Le cause sono molteplici e complesse.

Al primo posto figura l’ormai tristemente noto problema dell’invecchiamento demografico che com’è facile intuire, incide in modo significativo sul piano occupazionale. Secondo i dati Ispat (Istituto di statistica della Provincia Autonoma di Trento), l’età media complessiva della popolazione trentina è pari a 45,5 anni e continua a salire nel tempo. L’indice di vecchiaia (calcolato rapportando, in percentuale, la popolazione anziana, di 65 anni e oltre, a quella giovane, fino a 14 anni) è superiore a quello dello scorso anno e si attesta sul valore di 172,1: ciò significa che ogni 100 giovani ci sono circa 172 anziani. Il saldo naturale (differenza tra le nascite e i decessi) si presenta con segno negativo (-1.423 unità). (Fig. 1)

A questa criticità si aggiunge un profondo cambiamento culturale, in atto soprattutto tra i più giovani. Si tratta di un modo diverso di vivere i tempi e gli spazi della quotidianità. Nella scala delle priorità il lavoro non occupa più il primo posto, spodestato dalla qualità complessiva della propria vita. Insomma il lavoro è ancora visto come possibilità di sostentamento, indipendenza economica e sviluppo professionale, ma questi aspetti risultano secondari rispetto alle esigenze personali e familiari.

 

 

Andamento della popolazione giovane e anziana (1986-2022). Fonte: Istat-Ispat, Istituto di statistica della Provincia di Trento -Elaborazioni, Istituto di statistica della Provincia di Trento.

 

 

Fonte: Community Reasearch&Analysis su dati Istat

Sul mismatch (mancata corrispondenza) tra domanda e offerta nel mondo dell’artigianato pesano anche il sistema scolastico, spesso ancora legato a schemi di insegnamento tradizionali, che non è in grado di offrire risposte adeguate alle necessità di oggi e la diminuzione del numero di giovani che scelgono di intraprendere una carriera nel settore dell’artigianato, attratti invece da altri profili ritenuti, a volte anche erroneamente, più prestigiosi e remunerativi.

Daniele Marini, sociologo e docente universitario, in occasione di un intervento a “CamLab: dialoghi su impresa e innovazione, spazio di incontro e confronto, promosso dalla Camera di Commercio di Trento in collaborazione con Accademia d’Impresa, per riflettere sul futuro delle imprese, dell’economia e del territorio, ha mostrato quanto il lavoro manuale, negli ultimi anni, sia stato svalorizzato. Ai primi posti tra le professioni desiderate (Fig. ) troviamo quelle del dirigente e dell’imprenditore, mentre ultime in classifica figurano quelle dell’operaio e del commesso.

Fonte: Community Research&Analysis per Federmeccanica, luglio 2023 (n. casi: 1.020)
Fonte: Community Research&Analysis per Federmeccanica, luglio 2023 (n. casi: 1.020)

Aldo Montibeller, presidente della Bassa Valsugana e della categoria edili per l’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, nel corso dello stesso incontro, si è soffermato sul problema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro legato al Superbonus, ricordando come con questo incentivo la domanda di manodopera specializzata sia letteralmente esplosa in tutta la filiera dell’edilizia. “Nel 2022 – ha precisato –  da un sondaggio dell’Associazione è emerso che più di 2 imprese su 3 avevano bisogno di manodopera nell’immediato e ne avrebbero avuto bisogno anche nei 12 mesi successivi. Più del 50% degli intervistati cercava manodopera qualificata che non riusciva a trovare. Così nel 2023 abbiamo organizzato, in collaborazione con i Centri per l’Impiego una serie di Recruiting Day nel tentativo di far incontrare domanda e offerta, ma su 169 colloqui solo 4 sono andati a buon fine”.

Una contraddizione che non ci si aspetterebbe e che, secondo Montibeller, trova spiegazione nella mancanza di attrattività da parte del settore edile nei confronti dei giovani, attirati invece da altri settori tecnologicamente più all’avanguardia.

Non si tratta, certo, di problematiche di facile risoluzione, e sicuramente non si risolveranno in breve tempo. Da qualche parte però bisogna cominciare e per fornire risposte adeguate non si può prescindere dall’adottare una serie di strategie di sistema.

Da parte delle imprese serve uno sforzo maggiore nella promozione di un ambiente di lavoro inclusivo e gratificante, basato su un modello organizzativo in grado di conciliare lavoro e vita privata, che preveda il coinvolgimento di dipendenti  e collaboratori e che offra opportunità di carriera e formazione continua.

Da parte delle Istituzioni di Categoria e della Scuola serve un impegno ancora maggiore nell’avvicinare il mondo della scuola e quello dell’impresa, promuovendo la conoscenza del mondo aziendale fin dalla scuola primaria, rilanciando gli Istituti Professionali e gli Istituti Tecnici, investendo sulle competenze a cominciare da quelle digitali e promuovendo l’alternanza scuola lavoro e l’apprendistato duale e professionalizzante. Come Associazione siamo impegnati in tal senso sia nel migliorare le iniziative già in atto, sia nel progettarne di nuove.

Fonte: Community Research&Analysis per Federmeccanica, luglio 2023 (n.casi:1.020)
L’immagine riporta l’esito di un sondaggio effettuato su gruppi rappresentativi di popolazione, ai quali è stato chiesto di definire con un aggettivo i termini “fabbrica” e “industria” . Dall’indagine è emerso come i giovani non abbiano chiaro cosa sia l’impresa. Rispetto a “industria”, infatti,  la parla “non so” è quella prevalente.

Se, per quanto riguarda le competenze tecniche, sono sempre di più le imprese che stanno istituendo al proprio interno delle Academy (luoghi fisici o virtuali di formazione, promossi direttamente dalle aziende, per formare direttamente il personale), che si stanno rivelando essere un valido strumento per attrarre talenti e valorizzare il capitale umano, ciò che manca è una vera e propria osmosi tra scuola e impresa, finalizzata all’implementazione di tutte quelle soft skills indispensabili per affrontare le sfide del mondo in cui viviamo. Capacità di analisi, pensiero critico, problem solving, abilità nelle relazioni, risoluzione dei conflitti, imparare ad imparare, resilienza, adattamento al cambiamento rappresentano competenze irrinunciabili nella formazione dell’individuo, del cittadino e del professionista di domani.

Per quanto riguarda il mondo dell’artigianato, in particolare, è inoltre indispensabile valorizzare e riqualificare la figura dell’artigiano. Vanno demoliti i luoghi comuni sull’artigianato e messe in luce le centinaia di interessanti opportunità di lavoro offerte dal settore. Anche in questo caso l’Associazione degli Artigiani ha attivato una serie di iniziative tra cui “Pianeta Artigiano”: il rivoluzionario format che, in una serie di episodi pubblicati sui canali dell’Associazione, racconta in modo giovane e coinvolgente il mondo dell’artigianato.

Fonte: Community Research&Analysis per Federmeccanica, luglio 2022 (n.casi:1.200). Voto da 1 = per nulla a 5 = moltissimo: media)

 

Fonte: Community Research&analysis per Federmeccanica, luglio 2022 (n. casi: 1.200)

Da parte delle Istituzioni serve un maggiore impegno nel portare a sistema quanto detto in precedenza. Servono politiche condivise da parte di tutti gli attori coinvolti (imprese, associazioni di categoria, enti, istituzioni). Solo attraverso un impegno collettivo e una visione strategica a lungo termine sarà, infatti, possibile preservare e promuovere l’artigianato come pilastro dell’economia e della cultura del nostro paese che lo ha reso grande nel mondo intero.

 

Clicca qui per vedere il video dell’incontro.

DATA DI PUBBLICAZIONE

17.04.2010

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