Coda di 110 chilometri verso il Brennero, Bellini: “L’Austria ci prende in giro”

Torna prepotentemente sul tavolo il tema che da mesi ormai sta complicando la vita degli autotrasportatori, ovvero le limitazioni imposte dall’Austria al traffico al Brennero: un argomento su cui, recentemente, si è nuovamente espresso anche il presidente della categoria trentina, Roberto Bellini, sottolineando come quella austriaca sia ormai la posizione di un Paese che “fa quello che vuole, come vuole“.

Non si placano dunque le polemiche su un argomento di cui ormai si parla da tempo. Anche il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, più volte ha chiesto l’intervento dell’Unione Europea invocando misure in grado di sbloccare la situazione.
Ad oggi però lo scenario è ancora bloccato e non sembrano esserci all’orizzonte delle soluzioni.

Queste le parole del presidente degli autotrasportatori trentini Roberto Bellini (riprese anche da ANSA) dopo l’ennesimo caso di “traffico in tilt” con la colonna di auto e camion che, pochi giorni fa, ha raggiunto l’incredibile lunghezza di oltre cento chilometri:

Martedì nel primo pomeriggio sull’A22 c’era una colonna di 110 chilometri: da San Michele al valico del Brennero in direzione nord era tutto bloccato. L’Austria continua a prenderci in giro e nessuno fa nulla. Ovviamente nel week end erano in vigore i soliti divieti a questo però si è aggiunto il fatto che in Germania martedì 3 ottobre è festa nazionale e cosa hanno pensato di fare gli austriaci? Semplice, per evitare che loro strade, i loro autogrill e le aree di soste potessero soffrire del fatto che il traffico dei mezzi pesanti in Germania era bloccato, hanno deciso unilateralmente di chiudere le frontiere al Brennero lavandosene le mani e fregandosene di tutto e tutti. Non hanno fatto alcuna differenza, questo dev’essere chiaro. Mezzi pesanti, leggeri, ogni tipo di veicolo ha dovuto subire passivamente l’ennesima presa in giro. L’Austria, in spregio a qualsiasi accordo, regolamento, legge fa sempre ciò che vuole e quando vuole. Provate, anche solo per un momento, a pensare cosa possa significare rimanere fermi in autostrada per 10, 15 ore. Una follia. Il tutto senza tener conto dei disagi di carattere meramente economico ed organizzativo con ritardi di consegne e ritiri che ormai non si contano neppure più. Chi di dovere è tenuto a fare qualcosa, a forza di tirare la corda il rischio è che si spezzi.

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

05.10.2023

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