Da Ibris ritorna la pizza sospesa

Una bella iniziativa del nostro giovane associato

Solidarietà nel cuore della città

Non è la prima volta che Ibrahim Songne sale all’onore delle cronache. Il nostro giovane associato, originario del Burkina Faso, ha fatto parlare di sè già un paio di anni fa grazie alla sua bella storia imprenditoriale. Arrivato a Trento dodicenne e qui cresciuto, ha lavorato per qualche anno come dipendente presso il panificio Sosi ed ha infine aperto Ibris, la sua pizzeria/focacceria d’asporto, grazie anche al progetto Reload, l’iniziativa che avevamo organizzato in collaborazione con Agenzia del Lavoro per stimolare il passaggio generazionale e l’avvio di nuove imprese.

L’attività di Ibrahim, ha sede nel cuore della città, a due passi dal duomo, in via Cavour e fin da subito si è fatta conoscere per i prodotti di assoluta eccellenza. Negli ultimi giorni, però, se ne è parlato anche per altro: il titolare ha infatti rilanciato un’iniziativa che aveva già proposto durante il primo lock down, quella della pizza sospesa.

Un gesto semplice che può cambiare la giornata

Per Ibrahim la solidarietà è una costante: da sempre dona i prodotti invenduti a Trentino Solidale, che li distribuisce a chi ne ha bisogno. La difficile situazione che viviamo, lo ha però portato a chiedersi se poteva fare qualcosa in più. Perché se gli imprenditori e i dipendenti hanno ricevuto in qualche modo, almeno un piccolo aiuto dallo Stato, molte altre categorie non hanno avuto nulla e vivono in grave difficoltà. Per queste persone, anche un pasto caldo può fare la differenza: se per qualcuno pochi euro non sono nulla, per qualcun altro possono svoltare la giornata.

E così è nata l’idea della pizza sospesa. Il principio è semplice e riprende il concetto tutto partenopeo del caffè sospeso. A Napoli, infatti, quando si va nei bar, è ancora viva la tradizione tradizione di lasciare un caffè pagato, a beneficio di coloro che non se lo possono permettere. Con la stessa formula, da Ibris si può lasciare qualche euro in più sullo scontrino, che servirà perché chi non si può permette un pasto, lo riceva in regalo.

I ragazzi di Ibris, segnano su un bigliettino il nome di chi dona e poi di chi riceve ed appendono il tutto su una bacheca nel punto vendita. Di tanto in tanto, pubblicano un aggiornamento sui social.

Ibrahim spera che anche altri esercenti seguano il suo esempio: in fondo non c’è nulla da perdere e non si corre il rischio di buttare del cibo.

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

19.11.2021

CONDIVIDI LA NOTIZIA