Gasolio per autotrazione, costi su del 20,7% (535 milioni di euro)

Nell’arco dell’ultimo anno il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è rincarato del 20,7%, con un impatto di maggiori costi pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci. Una batosta che si scarica interamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono in calo dell’1,2% rispetto ad un anno prima.

A lanciare l’allarme sulla crescita, rilevata dall’Ufficio studi di Confartigianato, dei prezzi del carburante più diffuso per i mezzi pesanti è Confartigianato Trasporti.

Il Presidente Amedeo Genedani chiede “un intervento urgente del Governo per affrontare la situazione che potrebbe far diventare conveniente per le imprese di autotrasporto spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica”.

A tutela di migliaia di piccoli e medi autotrasportatori Confartigianato Trasporti sollecita provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese, utilizzando parte di quelle risorse, quantificate in 1 miliardo di euro, incassate dallo Stato a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla pompa dei carburanti.

Il Presidente di Confartigianato Trasporti sottolinea anche la necessità di misure, già invano sollecitate dall’Associazione al Governo, riguardanti l’erogazione di crediti d’imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni sia per il gas naturale liquefatto LNG al fine di controbilanciare gli effetti degli aumenti del gasolio e dare ossigeno agli autotrasportatori, per i quali la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali.

Confartigianato Trasporti fa anche rilevare che, sul fronte della transizione green, la competitività delle imprese italiane di autotrasporto è penalizzata da una squilibrata applicazione della tassazione ambientale: secondo i dati Ocse, in Italia la tassazione sul carburante per il trasporto su strada, in rapporto alle emissioni di CO2, è la seconda più alta dell’Unione europea, superiore del 27,5% rispetto alla media Ue.

 

Gasolio per autotrazione: la situazione trentina

Anche a livello locale la situazione sta diventando problematica. Come riportato dal giornale Adige del 9 febbraio 2022:

Il gasolio è a 1,719 euro al litro, con un’ impennata del 24% rispetto a un anno fa. Ma basta spostarsi all’ Eni di via Cavour o di viale Trento per trovare la benzina a 1,879 euro e un incremento annuo del 24% e il gasolio a 1,776 euro che fa un balzo del 28%. […] I rincari colpiscono tutti, le famiglie a basso reddito, i pendolari per lavoro che da Rovereto a Trento ora risparmiano l’ autostrada ma pagano di più il pieno. E colpiscono in modo particolare il settore dei trasporti e della logistica, che in Vallagarina e sugli Altipiani Cimbri conta qualcosa come 200 aziende e quasi 2.000 lavoratori e lavoratrici.

Sul tema è intervenuta anche l’Associazione Artigiani del Trentino, ribadendo come i rincari alla pompa del gasolio per autotrazione siano “Una batosta che si scarica interamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci sono in calo dell’ 1,2% rispetto ad un anno prima“.

DATA DI PUBBLICAZIONE

02.02.2022

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REFERENTE

Andrea de Matthaeis
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