Granelli: misure straordinarie per l’economia e attenzione alle piccole imprese

Misure straordinarie per il rilancio dell’economia ed una priorità assoluta alle piccole imprese, fondamentali nel panorama imprenditoriale italiano e oggi fortemente danneggiate dalla pandemia di Covid.

Sono queste le linee guida tracciate da Marco Granelli, neo-eletto Presidente di Confartigianato nazionale che già in un precedente intervento (LEGGI L’INTERVISTA COMPLETA) aveva illustrato le strategie da attuare nel 2021, per risollevare l’economia e l’artigianato italiani.

Rilanciare l'economia con misure straordinarie

Ha le idee chiare ill Presidente di Confartigianato Marco Granelli, per il futuro dell’economia e, soprattutto, delle piccole imprese del nostro Paese. «Nel Recovery Plan chiediamo semplificazione burocratica, accesso al credito, infrastrutture con appalti a Km zero, formazione e soprattutto velocità e scelte mirate», ha ribadito quest’ultimo in un’intervista rilasciata lo scorso 1 gennaio sulle testate online delle regioni del Nord Italia edite dal gruppo MoreNews.

In merito alle misure da adottare per il prossimo futuro, lo stesso Granelli ha proseguito: «Per rilanciare l’economia e le piccole imprese nel 2021 dopo questo anno così difficile per tutti, ci vogliono misure straordinarie e strutturali. Il Recovery Plan deve contenere misure non episodiche, che vedano la luce velocemente e spendendo le risorse in modo mirato».

A tal proposito, sono 44 le proposte avanzate dall’associazione degli artigiani. «Bisogna puntare sulle infrastrutture – prosegue il Presidente, – non soltanto sulle grandi opere, che pure sono necessarie, come ad esempio il potenziamento delle ferrovie, ma anche le piccole opere di manutenzione nei Comuni dove peraltro, anche in quelli più piccoli, c’è una presenza capillare di imprese artigiane. Per questo chiediamo appalti a Km zero perché sono proprio le piccole imprese a conoscere meglio di ogni altre il territorio in cui lavorano; pensiamo anche all’edilizia scolastica che al pari di tutto il territorio italiano ha bisogno di cure. In questo modo non ripartirebbe solo l’edilizia ma tutta la filiera delle costruzioni che farebbe da volano a tutto il resto dell’economia; anche per questo chiediamo una proroga del Superbonus 110%».

Per il presidente di Confartigianato importanti sono anche la formazione, soprattutto per i nuovi artigiani digitali (il comparto dell’artigianato digitale nel 2020 ha visto un aumento dei servizi pari allo 0,5%), la semplificazione burocratica, che permetterebbe di spendere al meglio le risorse ed infine il credito, con la proposta di una banca pubblica che aiuti le piccole e piccolissime imprese nell’accesso al credito.

"Piccole imprese", parole chiave del 2021

Un’attenzione particolare il Presidente Granelli l’hai poi riservata alla recente Legge di Bilancio: «Riconosciamo e apprezziamo l’impegno a fornire risposte alla situazione contingente di crisi dell’economia – ha commentato. – Ora però bisogna assolutamente recuperare l’ambizione di una visione strategica complessiva per realizzare riforme profonde che valorizzino i punti di forza del Paese e rimuovano le criticità che sopportiamo da anni. ‘Piccole imprese’ deve essere la parola-chiave del 2021. Bisogna puntare ad irrobustire il sistema dell’impresa diffusa che rappresenta il 99% del sistema imprenditoriale e più di tutti ha sofferto l’impatto dell’emergenza da Covid 19, mostrando, comunque, una grande capacità di reazione”.

La necessità dunque è quella di rendere strutturali misure contenute nella manovra, come gli incentivi per la ristrutturazione e la riqualificazione del patrimonio immobiliare, gli interventi per favorire l’accesso al credito e sostenere la finanza d’impresa, i provvedimenti per favorire la formazione professionale dei giovani.

«Per rilanciare il sistema imprenditoriale – ha concluso Granelli, – è fondamentale la riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro. Riforme più volte annunciate, ma che oggi devono diventare priorità assoluta, nell’ambito di un piano per utilizzare le risorse del Next Generation EU che punti su investimenti in infrastrutture materiali e immateriali di collegamento delle persone, delle merci e delle informazioni, formazione delle competenze e innovazione digitale, semplificazione normativa, burocratica, fiscale, per liberare finalmente le imprese da adempimenti e costi inutili”.

DATA DI PUBBLICAZIONE

05.01.2012

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