Il Presidente Segatta: rabbia e incredulità. Inaccettabile il rinvio al 1° giugno per l’apertura di saloni e centri estetici

Cari associati,

ieri sera ho appreso la decisione del Governo di rinviare al 1° giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici e stamattina ho subito contattato l’Assessore provinciale di riferimento Roberto Failoni, al quale ho espresso tutta la rabbia e l’incredulità per una situazione assolutamente inaccettabile: acconciatori ed estetisti non possono pagare un prezzo più alto rispetto ad altri. Le imprese del benessere sono arrivate ad un punto di non ritorno; se non si permette loro di ripartire subito, si rischia il tracollo del settore! Ho chiesto dunque che la Provincia si attivi per trovare una soluzione urgente.

L’assessore Failoni, pur comprendendo lo stato di frustrazione della categoria, ha evidenziato che, trattandosi di un provvedimento che riguarda la salute pubblica nazionale, la competenza è del Governo centrale.
Mi ha però assicurato che, coinvolgendo anche il Presidente Fugatti, si adopererà immediatamente per fare tutto il possibile.

Inoltre vi garantisco che Confartigianato nazionale sta già lavorando il Governo ai fianchi per modificare il decreto, come dimostra il post pubblicato oggi sul proprio sito. E noi continueremo a fare pressione, a far sentire la nostra voce, a tenere alta l’attenzione verso le vostre categorie.

Non vi lasceremo soli a combattere questa battaglia, useremo ogni mezzo a nostra disposizione, stando, come sempre, al vostro fianco.

Marco Segatta

 

 

CORONAVIRUS – Inaccettabile riapertura il 1° giugno di acconciatori ed estetisti. Non ci stiamo a 3 mesi di fermo obbligato

Incomprensibile e inaccettabile. Così il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli definisce la decisione del Governo di rinviare al 1° giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici. “Con senso di responsabilità – sostiene Fumagalli – abbiamo elaborato e presentato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività osservando scrupolosamente le indicazioni delle autorità sanitarie su distanziamento, dispositivi di protezione individuale pulizia, sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente le nostre possibilità di ricavo, ma siamo consapevoli della loro necessità. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E ora non accettiamo che le attenzioni del Governo siano rivolte ad altri settori e si limitino ad una incomprensibile dilazione per la ripresa nostre attività, con tutto il rispetto per i musei che non scappano, che non possono essere fruiti dagli stranieri e che non rischiano il fallimento. Del resto, al 1° giugno cosa potremo fare di più rispetto ad oggi in termini di sicurezza? Si può far stare fermi, con costi continui e ricavi azzerati per gli interi mesi di marzo, aprile, maggio? No, non ci stiamo. Finora siamo stati alle regole, ma la prospettiva di un altro mese e più di fermo obbligato non l’accettiamo”. Confartigianato ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti del settore.

DATA DI PUBBLICAZIONE

27.04.2020

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