L’ultimo numero della rivista l’Artigianato

Henry Ford, il capostipite dell’omonima industria automobilistica, amava ricordare che “mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo”. Ho sempre apprezzato questa frase che il nostro Direttore riporta come chiusa delle sue comunicazioni e ne prendo spunto per l’editoriale, perché rispecchia il mio modo di pensare e di agire. In primo luogo, a poco più di due mesi dalla mia elezione a Presidente dell’Associazione, ritengo doveroso mettere al corrente i nostri lettori sulle prime scelte che ho operato assieme alla Giunta. Il metodo del lavorare insieme è un principio che ho condiviso con i Presidenti territoriali, e che da sempre ho applicato anche nella mia impresa, una media realtà artigiana di impianti industriali composta da due soci, non parenti, titolari al 50% e intercambiabili nella fiducia, ma non nella specializzazione: al sottoscritto gli aspetti contabili e amministrativi, al mio socio quelli tecnici. In questo mondo sempre più complesso è indispensabile puntare all’alleanza dei lavori e delle specializzazioni, facendo tesoro della collaborazione piuttosto che della competizione fine a se stessa. Non è un caso che io stesso abbia proposto alla Vicepresidenza dell’Associazione Nicola Svaizer, il Presidente del Primiero che si era candidato in alternativa a me. Con Svaizer abbiamo condotto, come giusto che fosse, una campagna elettorale competitiva, ma abbiamo condiviso alcuni fondamentali principi di metodo, quali il coinvolgimento e la partecipazione dell’associato. Quindi nominare alla Vicepresidenza il mio competitor non è stato – come forse qualcuno ha pensato – un compromesso di bassa lega, ma una scelta consapevole che intende mettere insieme competenze e individualità diverse per il solo bene dell’Associazione. La lunga militanza nel sistema dell’artigianato trentino mi induce a pensare che gli artigiani non sopportano le contrapposizioni, le dispute, le separatezze; siamo stufi dei miseri teatrini della politica italiana e dunque non possiamo replicarli nella nostra Associazione. In secondo luogo, sempre con l’intento di coinvolgere e condividere, abbiamo ritenuto opportuno utilizzare l’organismo del Comitato di Presidenza, che dormiva indisturbato nel nostro Statuto. In realtà si tratta di un organismo agile, snello, composto da Presidente, Vicepresidente e Presidente delle categorie, che con la presenza costante del Direttore si riunisce tutte le settimane, per mettere a fuoco le questioni più urgenti o i temi strategici da sottoporre alle deliberazioni della Giunta mensile. La presenza nel Comitato di Paolo Zanon, artigiano di Rovereto e rappresentante di tutte le categorie, ha lo scopo di mettere in primo piano i problemi delle imprese. E Zanon sta già raccogliendo dai 40 Direttivi le problematiche emergenti da affrontare e gli obiettivi più importanti da raggiungere. In terzo luogo ho proposto al Comitato di Presidenza prima e alla Giunta Esecutiva poi l’assegnazione di una serie di deleghe ad alcuni colleghi Presidenti e Rappresentanti, seguendo i criteri della competenza della persona e della conoscenza della macchina organizzativa dell’Associazione. Una delega importante è quella alla contrattazione, che riguarderà nel prossimo futuro quasi tutte le nostre categorie. Abbiamo poi individuato un delegato per gli appalti, affinché al tavolo provinciale vengano seguiti costantemente i lavori sulle norme e venga risolto il vergognoso incaglio di appalti già finanziati presso i Comuni e l’APAC. Si è quindi pensato ad una delega per il credito, perché la situazione finanziaria delle imprese non è assolutamente risolta e vanno seguiti con attenzione sia il futuro assetto delle Casse Rurali che il nuovo ruolo di banca territoriale che la Provincia vuole affidare a Mediocredito. Il delegato al credito ha già affrontato un primo impegno ufficiale, rappresentando l’Associazione in un’audizione della Commissione legislativa provinciale permanente. Inoltre è stata anche assegnata una delega all’internazionalizzazione, che se da un lato coinvolge solo il 3% delle nostre imprese, dall’altro rappresenta un mercato in continua crescita ed evoluzione che non possiamo trascurare. Una delega particolare è stata individuata nell’informatizzazione, perché il livello di conoscenza e uso degli strumenti informatici deve crescere sia nelle imprese artigiane che all’interno della stessa Associazione. Infine abbiamo pensato di affidare una delega per gli eventi, affinché le manifestazioni che vedono l’Associazione organizzatrice o compartecipe nei vari territori, seguano una strategia omogenea in termini di comunicazione e offrano maggiore visibilità alle imprese artigiane. Concludendo, mi pare di capire che il metodo del coinvolgimento e della condivisione stia dando i primi risultati, almeno in termini di partecipazione e presenza negli organismi. I colleghi Presidenti delle 40 categorie registrano nelle riunioni dei direttivi livelli di discussione e di confronto più efficaci, grazie anche al numero ridotto di delegati. Lo stesso incontro di fine giugno con il vicepresidente Olivi, nostro assessore di riferimento, ha evidenziato una Giunta compatta che, anche grazie all’entusiasmo di Presidenti giovani e dinamici, ha presentato proposte e idee innovative a sostegno delle imprese trentine. Possiamo dire, senza la pretesa di essere dei novelli Henry Ford, di aver gettato le basi affinché “lavorare insieme sia un successo”. Marco Segatta – Presidente Associazione Artigiani di Trento.

DATA DI PUBBLICAZIONE

06.07.2017

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