L’ultimo numero della rivista l’Artigianato

Il bilancio provinciale 2018
L’OBIETTIVO FONDAMENTALE DELLA STABILITÀ DELLE RISORSE Nei giorni scorsi il Presidente Rossi ha incontrato le Associazioni imprenditoriali (e separatamente i Sindacati) per illustrare le linee fondamentali della prossima manovra di bilancio. Il Presidente ha rivelato due aspetti estremamente positivi per il bilancio provinciale: la tenuta dell’Accordo di Garanzia e la fine del Patto di stabilità. Con l’Accordo di Garanzia, confermato da due recenti sentenze della Corte costituzionale, abbiamo la certezza delle risorse che lo Stato riconosce al bilancio provinciale, senza temere ulteriori e pesantissime decurtazioni, come è successo negli anni precedenti. In sostanza il Governo conferma la rimessa dei 9/10 di tutti i gettiti fiscali e tributari del nostro territorio e in misura fissa i contributi al risanamento del bilancio statale. Con la fine del Patto di Stabilità invece si dà la possibilità alla Provincia di smobilizzare importanti risorse che ogni anno dovevano rimanere “congelate”, dando modo al nostro Governo provinciale di lanciare per i primi tre mesi del 2018 un’azione straordinaria di pagamento di tutti i debiti correnti e arretrati, dando una forte iniezione di liquidità a tutto il nostro sistema. Oltre a questi due aspetti finanziari di carattere generale, abbiamo rilevato positivamente la volontà di mantenere e un po’ aumentare gli investimenti in opere pubbliche. È questo un aspetto particolarmente importante che la nostra Associazione ha sempre richiesto, in quanto dà il senso della volontà politica provinciale di accompagnare la ancor lenta ripresa economica mediante la leva pubblica. Venendo a un’analisi specifica di alcune delle misure che saranno oggetto della Legge di Bilancio 2018, riportiamo le nostre valutazioni sugli specifici provvedimenti in edilizia, sulla riduzione dell’IMIS e sui contributi alle nuove imprese. IL SOSTEGNO PROVINCIALE ALL’EDILIZIA Le Linee Guida della manovra confermano il largo sostegno al settore dell’edilizia, tanto a supporto di lavori di ristrutturazione delle abitazioni private quanto alle misure che favoriranno interventi diffusi di riqualificazione energetica sui condòmini; provvedimenti di competenza rispettivamente degli Assessori Daldoss e Gilmozzi. Questo pacchetto di strumenti messi in campo dal governo provinciale risponde positivamente alle ripetute e puntuali sollecitazioni della nostra Associazione e auspichiamo possano diventare un provvedimento strutturale, continuativo, in abbinamento ai provvedimenti di detrazione fiscale del governo nazionale. In quest’ ottica ancora più interessante per le imprese trentine anche l’ulteriore tassello di sostegno previsto dalla Finanziaria provinciale per stimolare la riqualificazione e l’abbellimento di facciate, giardini e pertinenze di edifici privati localizzati nei centri storici, utilizzando materie prime di provenienza locale. IL SOSTEGNO ALL’ARTIGIANATO IN MONTAGNA In tema di riduzione delle imposte, la Provincia intende confermare le attuali aliquote dell’IRAP, ridotte rispetto a quelle nazionali. Si tratta di un provvedimento positivo, ma come già abbiamo evidenziato la riduzione dell’IRAP ha una incidenza relativa per le nostre categorie, mentre è molto più rilevante per l’industria e il settore alberghiero. Più significativa risulterebbe una riduzione dell’IMIS e per questo alla Provincia abbiamo rappresentato le seguenti considerazioni: servono politiche di sostegno dell’artigianato di montagna soprattutto in quegli ambiti territoriali dove “fare impresa è davvero… un’impresa”. Occorre sfatare un luogo comune molto diffuso che considera l’artigianato di montagna un insieme di attività economiche marginali. I Comuni di montagna, rispetto ai territori di fondovalle, presentano mediamente una quota percentuale superiore di piccole imprese artigiane rispetto alla popolazione residente. In valli ad esempio come Cembra, Sole, Fiemme, parte delle Giudicarie, gli addetti nell’artigianato raggiungono e talvolta superano le 10 unità ogni 100 abitanti residenti. In questi territori in particolare, l’artigianato ha un carattere diffuso, è lo zoccolo duro delle economie montane, tanto e forse più del turismo che si concentra solo in particolari località; e senz’altro più dell’agricoltura di montagna che spesso, seppur strategico presidio ambientale, ha caratteri di marginalità dal punto di vista economico. Da qui la nostra richiesta di introdurre un’aliquota agevolata IMIS, in linea con quella dei fabbricati agricoli, per tutti i fabbricati produttivi e i laboratori artigianali che sono localizzati in territori svantaggiati. Si potrebbe iniziare, ad esempio, dai Comuni che fino a qualche anno fa rientravano nella classificazione “Obiettivo 2 e phasing out”, porzioni di Trentino con indicatori di sviluppo socio- economico al di sotto della media provinciale e un tasso potenziale di spopolamento che va assolutamente frenato e invertito. Si tratta di una proposta di sistema, conforme alla struttura del nostro territorio. Non si tratta di un aiuto indifferenziato per tutte le imprese artigiane e per tutti i territori, ma di una misura selettiva, che potrebbe impattare relativamente sulle casse provinciali e nel contempo rappresenterebbe un chiaro e forte segnale di equità tra i settori economici e in particolare tra quelli (agricoltura e artigianato) che garantiscono, equamente, il presidio dei nostri territori di montagna. IL SOSTEGNO ALLA NUOVA IMPRENDITORIALITÀ Oggi l’artigianato è ancora in grado di dare lavoro e di creare occupazione. Se da un lato la vita di tutti noi è sempre più immersa nell’informatica e nella robotica, numerose ricerche sulle tendenze occupazionali segnalano come, nei prossimi anni, crescerà la richiesta di professionalità basate su quelle competenze umane che le macchine non possono rimpiazzare: manualità, ingegno, creatività. E queste sono proprio le caratteristiche del lavoro artigiano! L’opportunità occupazionale nell’artigianato oggi si esplica attraverso l’integrazione con altre imprese artigiane, anche nuove e altrettanto piccole, lavorando e collaborando assieme. Supportare quindi l’autoimprenditorialità, sostenuta con decisione dall’ente provinciale nelle varie finanziarie dal 2013 in avanti, diventa oggi un’opportunità nuova per il nostro territorio. L’Associazione da parte sua sostiene l’autoimprenditorialità con il Progetto RELOAD Incubatori Imprenditoriali. Obiettivo dell’iniziativa è avviare nuove imprese che, invece di dover partire da zero, provino a recuperare ove possibile il patrimonio di saperi, relazioni, mercato, spazi e tecnologie già presenti in imprese che nel volgere di poco tempo andrebbero a chiudere i battenti senza poter passare la guida dell’azienda all’interno della rete famigliare. Proprio questo lavoro sul campo però ci ha permesso di rilevare una criticità nella normativa di sostegno alla nuova imprenditorialità: le spese che maggiormente incidono sulle nuove iniziative, specie se avviate da giovani, sono quelle relative agli affitti e all’acquisto o alla locazione di attrezzature usate (perfettamente funzionanti e con costi decisamente più accessibili rispetto alle nuove tecnologie). Ad oggi la normativa vigente, che segue regole di natura comunitaria, non permette di agevolare queste spese: sarebbe davvero importante rivedere queste misure di sostegno e, ponendo precise limitazioni, finanziarle direttamente attraverso il bilancio provinciale, anziché attraverso i più restrittivi Fondi europei. Marco Segatta – Presidente Associazione Artigiani di Trento.

DATA DI PUBBLICAZIONE

15.11.2017

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