L’ultimo numero della rivista l’Artigianato

Lo scorso 27 aprile alle 21 il Consiglio Direttivo dell’Associazione Artigiani ha espresso il proprio voto: sarà Marco Segatta, socio della ELETTRO S.E.A. Srl di Lavis, 63enne di Trento, il presidente della realtà di via Brennero per il prossimo triennio. Segatta prende il posto di Roberto De Laurentis e rimarrà in carica sino a tutto il 2019. Il curriculum vitae associativo del nuovo numero uno fa chiaramente capire come il sistema artigianato non nasconda per lui alcun segreto. Iscrittosi per la prima volta nel 1979, nel 1992 ha fatto il proprio esordio nel Gruppo Giovani, ha ricoperto poi il ruolo di consigliere sia nella Cooperativa Artigiana di Garanzia (di cui è stato per due volte anche vice presidente) che in Sapi. Ha condotto, dopo esser stato consigliere, per due mandati la sua categoria professionale di riferimento (elettricisti) ed è stato ai vertici dell’Ebat per otto anni (prima ha fatto parte del consiglio e del comitato esecutivo dello stesso ente). Infine ha dovuto lasciare il ruolo di numero uno del comprensorio C5 appena preso il via il secondo incarico in seguito all’esito delle recenti elezioni provinciali. Presidente, quali sono state le motivazioni principali che l’hanno spinta a presentarsi come possibile numero uno dell’Associazione? «Innanzitutto lo spirito di servizio nei confronti di una realtà che da ormai più di 35 anni fa parte della mia vita e che credo di conoscere bene. Mi sono poi reso conto che le condizioni potevano essere favorevoli e ho sentito il supporto di tanti associati che mi hanno fatto presente come avrei potuto essere un presidente di mediazione, ciò che ora forse serve di più». Quali sono gli obiettivi principali del suo programma?«In primo luogo provare a far aumentare la partecipazione alla vita associativa, coinvolgere il maggior numero possibile di artigiani trasmettendo quel senso di appartenenza che forse ultimamente si è un po’ smarrito. Questo sia per quanto riguarda le categorie che sul fronte dei territori; è necessario ripartire dalla base perché solo la base può farti capire sino in fondo quali sono le problematiche più sentite e più attuali. I territori ad esempio dovranno sentirsi maggiormente autonomi e liberi di far sentire la propria voce, poi le istanze verranno raccolte e le scelte condivise con la Giunta Provinciale. In secondo luogo vorrei che gli associati si sentissero come fossero a casa loro nel momento in cui varcano la porta di una qualsiasi delle nostre sedi territoriali, i dipendenti dell’Associazione dovranno essere mossi da uno spirito di servizio che è fondamentale nel rapporto umano. Ogni artigiano dovrebbe avere la possibilità di risolvere, attraverso la struttura di riferimento, qualsiasi problema che riguarda la sua attività. Il tutto senza dimenticare la solidarietà che è uno dei valori fondanti del nostro mondo». Cosa pensa di poter dare di suo, insomma il valore aggiunto di Marco Segatta quale sarà? «L’esempio e la capacità di ascolto a tutti i livelli. Non ho intenzione di rimanere seduto su una poltrona ad aspettare bensì di propormi, così come è mia intenzione seguire da vicino le varie attività che si svolgeranno sui territori e da parte delle categorie. Insomma sarò presidente che offrirà il massimo della disponibilità ed entusiasmo». Cosa si aspetta invece dalla nuova Giunta? «Vorrei si riuscisse a fare un buon lavoro di squadra, seppure ci saranno le ovvie diversità di vedute, grazie al confronto, alla lealtà e all’onestà. L’obiettivo finale del nostro operato dovrà sempre e comunque rimanere il bene dell’associato e dell’associazione». Tra dodici mesi Marco Segatta sarebbe felice se…? «Se si cominciassero a vedere concretamente i primi risultati inerenti ad una maggiore e convinta partecipazione su tutti i livelli». Le promesse, si sa, sono sempre difficili da mantenere ma cosa si sente di poter garantire a chi ora presiede? «Posso garantire che da parte mia ci sarà la totale disponibilità, il massimo impegno su tutti i fronti, non solo a parole». Guardandosi per un attimo indietro come giudica l’operato del suo predecessore? «Con De Laurentis sono stati otto anni molto importanti, Roberto ha speso tutto se stesso per il bene dell’Associazione con grande capacità e serietà. La visibilità del sistema è aumentata a dismisura e di tutto questo dobbiamo essergliene grati».

DATA DI PUBBLICAZIONE

09.05.2017

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