“Match Point”: Confartigianato ragiona sui cambiamenti del futuro

Si è svolto nelle giornate degli scorsi 18 19 settembre a Roma l’evento Match Point, appuntamento annuale di Confartigianato che ha riunito i vertici delle Associazioni territoriali e delle Federazione regionali ed al quale hanno preso parte anche il presidente dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, Marco Segatta, e il direttore generale Nicola Berardi.

No alla paura, sì al coraggio di affrontare i grandi cambiamenti che caratterizzano la nostra epoca: dalla transizione ecologica a quella digitale fino alle riforme istituzionali. Questo il messaggio emerso proprio da Match Point, occasione anche per fare il punto, dopo la pausa estiva, sui temi e con i protagonisti dell’attualità economica e politica e sulle sfide che attendono l’Italia e gli imprenditori.

Queste le parole del presidente di Confartigianato Imprese Nazione, Marco Granelli, durante il convegno:

Il titolo dell’evento ha voluto indicare una necessaria assunzione di consapevolezza e responsabilità, da parte degli artigiani e dei piccoli imprenditori e di Confartigianato al loro fianco, su azioni e scelte per costruire il futuro della propria attività economica e per contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese. Questo a fronte del fatto che, mai come in questi ultimi anni, l’ “ambiente” che circonda le imprese è attraversato da mutazioni profonde, traumatiche e molto veloci.

 

Cambiamenti che sono stati analizzati da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi Confederale, per comprendere meglio dove stiamo andando e quali sono le prospettive delle piccole imprese.

E di scenari globali ha parlato Federico Rampini, saggista e giornalista, il quale ha fatto rilevare che “il made in Italy continua a godere di un’ottima immagine in tutto il mondo” e i mercati per noi più significativi sono l’Europa e il Nord America. “Gli artigiani e le piccole imprese – ha aggiunto – devono cavalcare questo trend ma puntando a migliorare il loro livello di digitalizzazione, a sfruttare l’intelligenza artificiale, a impossessarsi della lingua inglese”.

Le riforme istituzionali rappresentano un’altra delle condizioni per accompagnare lo sviluppo delle imprese. Il tema è stato approfondito da Michele Ainis, costituzionalista, e da Massimo Cavino, docente all’Università del Piemonte Orientale, i quali hanno analizzato i pro e i contro delle diverse forme di governo a livello nazionale e in ambito locale.

Un tema che è entrato anche nell’intervento del Direttore del Censis Massimiliano Valeri, che ha presentato il 3° Radar Artigiano da cui emerge la centralità dell’impresa artigiana quale baluardo difensivo a presidio della coesione sociale nei territori.

Match Point non poteva non approfondire uno dei fenomeni di maggiore attualità e che avranno un impatto significativo sulla vita di tutti noi: l’intelligenza artificiale. Anche in questo caso, l’indicazione emersa dal confronto con Edoardo Fleischner, docente di comunicazione crossmediale dall’Università degli studi di Milano e con Fabio Ferrari, presidente di Ammagamma, è stata quella di “non avere paura, ma di approfondirne le potenzialità per ottimizzare aspetti dell’attività imprenditoriale”.

Dalla transizione digitale alla transizione green, Match Point ha messo a confronto Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr e divulgatore scientifico, Francesco Rutelli, autore de ‘Il secolo verde’, Lucio Poma, capo economista di Nomisma. L’invito è a non avere paura del cambiamento, a diventare sostenibili, e giocare d’anticipo, creando le nuove professionalità, i nuovi lavori, le nuove attività d’impresa necessari a gestire la transizione ecologica. “Bisogna accompagnare il nuovo, salvaguardando il vecchio. E un sistema associativo come Confartigianato ha enormi responsabilità nel gestire il cambiamento anche con il dialogo e l’interlocuzione con il territorio e i governi locali. Il futuro dell’homo faber è bellissimo e i nostri artigiani che sanno fare, se imparano nuovi linguaggi, hanno un grande futuro”.

Dopo la firma del protocollo d’intesa tra Confartigianato e Anci, è intervenuto a concludere i lavori di Match Point il Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso:

 

Il modello italiano, una volta considerato una anomalia in una globalizzazione dove tutti puntavano alle dimensioni delle imprese con l’allungamento a dismisura di filiere produttive, ha dimostrato appunto di essere un modello, portando in evidenza le caratteristiche del nostro sistema fatto in gran parte di piccole e medie imprese. Per questo penso possiamo guardare con fiducia al futuro.

 

Di seguito un video riassuntivo dell’evento Match Point

DATA DI PUBBLICAZIONE

21.09.2023

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