No agli emendamenti presentati in materia di societa’ operanti nel settore odontoiatrico

Si tratta, in particolare, degli emendamenti presentati al DDL Concorrenza con numeri identificativi dal 46.26 al 46.31 e di quello con numero identificativo 4.07 presentato al DDL 2281 “Disposizioni in materia di esercizio abusivo di una professione e di obblighi professionali”. Detti emendamenti – oltre ad individuare nell’odontoiatra l’unica figura abilitata ad assumerne la direzione sanitaria, opzione che può risultare condivisibile – mirano ad introdurre la norma secondo la quale i soci di società operanti nel settore odontoiatrico, debbano essere per almeno due terzi del capitale sociale e dei diritti di voto, iscritti all'Albo degli odontoiatri. Si tratta, ad avviso di Confartigianato, di posizioni in contrasto con quei processi di liberalizzazione intercorsi nel settore che hanno agevolato lo sviluppo della concorrenza e della trasparenza sul piano dei prezzi, peraltro non giustificabili da un incremento della tutela del paziente. Infatti già attualmente, nelle strutture societarie, tanto lo specialista che eroga la prestazione quanto il Direttore sanitario garantiscono – ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità – l'osservanza dei prescritti requisiti di sicurezza, e non si vede come una diversa gestione del capitale societario possa influenzare positivamente la qualità della prestazione stessa, mentre risultano evidenti le conseguenze fortemente negative di una limitazione dell'offerta che certo non gioverebbe alla salvaguardia della salute orale della comunità.

DATA DI PUBBLICAZIONE

17.02.2016

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