“Parità di genere: la conquista di tutti”: un libro per parlare del gender gap

Con la presentazione del libro “Parità di genere: la conquista di tutti”, edito dal Sole 24 Ore e scritto a quattro mani dai giornalisti Silvia Pagliuca e Paolo Morando, il tema del divario economico e sociale tra uomini e donne è tornato al centro del dibattito.

Si tratta infatti di un argomento di estrema attualità, sul quale è costantemente impegnato anche il Movimento Donne Impresa della nostra Associazione Artigiani. Tante infatti sono le iniziative di sensibilizzazione e i momenti di confronto, nonchè il materiale prodotto negli anni, su cui il Movimento si è concentrato: l’obiettivo, ovviamente, è quello di far comprendere le differenze di genere e come queste ultime siano (purtroppo) ancora fortemente presenti all’interno della nostra società.

Nonostante il 2023 sia stato anno importante per questo argomento, culminato con l’assegnazione del premio Nobel per l’economia a Claudia Goldin, proprio per la sua ricerca sul gender gap, sono ancora significativi i dati che evidenziano come quest’ultimo resti un problema costante, soprattutto nel mondo del lavoro.

I numeri parlano chiaro: nel caso in cui venisse raggiunto il cosiddetto gender equality, quindi appunto la parità di genere, gli economisti stimerebbero una crescita del PIL pari al 12% (quindi tra i 260 ed i 600 milioni di euro) entro il 2050. Tuttavia, si legge nel volume, per raggiungere l’equità tra uomini e donne in Italia ci vorranno almeno 130 anni e dunque questa condizione non arriverà nel nostro Paese prima del 2154.

Ci sono però anche altri dati che sono preoccupanti: in Europa la media dell’occupazione femminile è al 63%, mentre in Italia siamo fermi al 51% con una situazione ancora più grave al Sud, dove la differenza tra il tasso d’occupazione degli uomini e quello delle donne è del 25%. Inferiore è anche la paga: trascorsi cinque anni dalla laurea le donne guadagnano il 20% in meno degli uomini e, purtroppo, a pesare in modo importante è anche la presenza di figli. Un dato di fatto che si riflette anche sul cosiddetto inverno demografico: la percentuale di occupazione per le donne tra i 26 e i 49 anni è del 71% senza figli e del 53% se hanno un figlio con meno di sei anni.
Per gli uomini è l’esatto opposto: la disoccupazione scende dall’8,8% per gli uomini senza figli al 4,3% per uomini con figli.

A causa di quanto abbiamo appena detto, in Italia nel 2021 ci sono state 52.436 dimissioni. Di queste il 71,8% erano donne, che nel 65,5% lo fanno non riescono a trovare un equilibrio con la conciliazione tra famiglia e lavoro. In conclusione, il peso famigliare grava per oltre il 71% sulle donne e questo comprende figli, genitori e i parenti più anziani.

Per questo, Fondazione per la Valorizzazione della Ricerca Trentina, impegnata da tempo nel sostegno al superamento del divario di genere, ha finanziato specifici bandi e progetti per favorire l’imprenditorialità femminile. Un percorso che è stato sintetizzato all’interno del volume, il primo dei tre in programma: il prossimo si concentrerà sull’intelligenza artificiale e sull’impiego di quest’ultima in campo aziendale e imprenditoriale. Temi dunque di grande attualità, per affrontare uniti e unite le sfide del futuro.

DATA DI PUBBLICAZIONE

29.02.2024

CONDIVIDI LA NOTIZIA