Passaggio Generazionale: un percorso tra sfide e opportunità
Il passaggio generazionale rappresenta uno dei momenti più delicati e significativi nella vita di un’impresa familiare. Questo processo non è soltanto una transizione di leadership e di responsabilità, ma anche un trasferimento di valori, tradizioni e visioni imprenditoriali da una generazione all’altra. Affrontarlo con successo significa garantire la continuità e la crescita sostenibile dell’azienda nel lungo termine, mentre fallire può portare a conflitti interni, perdita di direzione strategica e, nel peggiore dei casi, alla dissoluzione dell’impresa stessa.
Cruciale per il successo di questa evoluzione è iniziare il processo di pianificazione del passaggio generazionale con ampio anticipo, idealmente diversi anni prima della transizione effettiva, in modo da permettere una gestione graduale dei cambiamenti e una migliore preparazione di tutte le parti coinvolte.
In un passaggio generazionale sul tavolo ci sono diversi rischi – spiega Sonia Stefanovichj, formatrice di 4Business Lifeskills, società di consulenza e formazione aziendale –. Se non ben accompagnato mette a rischio l’azienda e le famiglie. Come gestirlo è non solo un atto di buona imprenditoria artigiana, ma anche un atto etico verso la propria azienda e i propri figli.
“Il numero di aziende che nei prossimi anni dovrà affrontare il passaggio generazionale è in costante crescita”
Dai dati raccolti dall’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino su un campione di aziende associate, negli ultimi 10 anni, in Trentino, si è verificato un progressivo invecchiamento della quota datoriale (titolari/soci/collaboratori di un’impresa). La percentuale di titolari, soci o collaboratori di età compresa tra i 18 e i 29 anni è diminuita del -19%, quella tra i 30 e i 49 anni del -35%, mentre i lavoratori di età compresa tra i 50 e i 69 anni sono aumentati del 23% e quelli con più di 70 anni del 31%. Questi dati parlano chiaro, il numero di aziende che nei prossimi anni dovrà affrontare il passaggio generazionale è in costante crescita.
In Italia attualmente le imprese familiari costituiscono il 73% dei 4,5 milioni di imprese. Per queste realtà il passaggio generazionale è particolarmente delicato, perché la vita professionale non è distinta da quella familiare e spesso le decisioni aziendali si confondono con quelle personali.
Il percorso formativo sul passaggio generazionale, proposto dall’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, affronta il tema principalmente dal punto di vista psicologico, dei comportamenti comunicativi e della gestione dei conflitti, offrendo strumenti manageriali per aumentare la consapevolezza nei confronti dell’attività e viverla come un’opportunità di miglioramento, aziendale e personale.
Il metodo che utilizziamo – spiega Maurizio Chiappa, consulente e formatore aziendale, socio e amministratore unico di 4Business Lifeskills – è quello della Comunità di pratica che consiste nel creare una comunità tra imprese familiari artigiane che stanno vivendo il passaggio o stanno per affrontarlo. Dopo un’introduzione in cui forniamo ai partecipanti alcuni strumenti utili, chiediamo loro di lavorare a gruppi di due, formati dalla figura senior in uscita dall’azienda e quella junior che subentrerà. A questo punto proponiamo una serie di attività volte ad aumentare la capacità di comunicazione e di collaborazione ed infine, come ultimo step, li invitiamo a cimentarsi con il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® per pensare e costruire un progetto condiviso di azienda.
“L’unico vero errore in un passaggio generazionale consiste nel non avere un metodo da seguire”
Daniele Dietre, della Dietre srl, ha deciso di non perdere tempo e di mettere subito in pratica quanto appreso:
Lo stiamo mettendo in pratica fin dalla prima lezione, dialogando un pò di più e confrontandoci non solo tra noi quattro della famiglia, ma anche con i nostri dipendenti.
Quello che il percorso si propone di offrire è soprattutto un metodo da seguire perché precisa Sonia:
L’unico vero errore in un passaggio generazionale consiste nel non avere un metodo da seguire.
La nostra esperienza – continua Maurizio – ci insegna che il passaggio generazionale è un qualcosa che succede e che esiste da sempre. Soprattutto in un contesto come quello attuale, caratterizzato da molteplici difficoltà e repentini mutamenti di mercato, il passaggio generazionale non consiste in un semplice passaggio di consegne ma nel lavorare insieme, in un progetto di co-costruzione, per dare vita a qualcosa di inedito. Si chiama passaggio perché richiede un tempo (in media 7 anni), un modo e un’organizzazione precisi per poter fare un percorso insieme.
Centrale in questo il ruolo della comunicazione, perché senior e junior hanno spesso punti di vista differenti. Il segreto sta nel riuscire ad esprimere queste percezioni attraverso un dialogo rispettoso del pensiero dell’altro, costruttivo e produttivo.
Un bisogno sul quale si è soffermato in particolare Daniele Paoli della Paoli Piergiorgio &C sas:
È abbastanza difficile a volte riuscire a comprendersi, perchè si hanno visioni talmente diverse sul mondo che si è proprio agli antipodi. Il percorso mi ha aiutato a capire meglio il suo punto di vista e spero che abbia aiutato anche mio padre a capire il mio.
Il passaggio – sottolinea Sonia – è un conflitto, è sempre un conflitto, ma questo può essere gestito in modo positivo.
Solo così il passaggio generazionale diviene un’occasione unica per rinnovare e rafforzare l’impresa e segnare l’inizio di un nuovo, avvincente capitolo.
La nuova generazione darà un valore aggiunto all’azienda – aggiunge Flavia Angeli di Sarca Inerti srl – perché sono giovani, sono digitali nati e di conseguenza saranno facilitati anche con l’avvento delle nuove tecnologie e l’Intelligenza Artificiale.
Mettendo tutto insieme – conclude Pierino Svaldi di Central Taxi srl – questo corso era proprio il caso di farlo.
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