Restauratori – Confartigianato fa ricorso al TAR

  • la pubblicazione dell’elenco di coloro i quali risultano essere in possesso del diploma conseguito presso una scuola di restauro statale di cui all'articolo 9 del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368, senza tenere in considerazione che i requisiti per la qualifica di restauratore di Beni Culturali sono definiti dalla Legge 7/2013 di modifica dell’art.182 del D.lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 “Codice dei Beni Culturali”;
  • la proroga del termine dei lavori della Commissione per la valutazione dei requisiti dei candidati all'acquisizione della qualifica di restauratore di beni culturali al 30 giugno 2017.
Lo scorso 21 luglio il Ministero dei Beni e Attività Culturali infatti ha emanato il decreto dirigenziale n. 77 che dispone la pubblicazione dell’elenco parziale che anticipa il riconoscimento della qualifica di restauro agli aventi diritto in quanto diplomati nelle Scuole di Alta Formazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Con il decreto dirigenziale del 29 luglio n. 79 ha sancito il termine dei lavori della Commissione di valutazione della sussistenza dei requisiti per l’acquisizione della qualifica di restauratore al 30 giugno 2017. Dopo aver cercato inutilmente di percorrere la strada del dialogo, Confartigianato ha deciso di presentare un ricorso contro tali provvedimenti
per chiederne l’annullamento, ricorso depositato al TAR del Lazio il 30 agosto scorso dai legali incaricati.
Si ricorda che Confartigianato in precedenza, oltre a diversi interventi sul MIBACT, era intervenuta, per denunciare quelli che ritiene essere atti lesivi degli interessi della gran parte dei restauratori, sia presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sia presso Capo del Dipartimento per gli Affari Giuridici e Legislativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha inoltre interessato i componenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato.

DATA DI PUBBLICAZIONE

12.09.2016

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