La ragione della norma è quella di non mettere in difficoltà i consorzi i quali si troverebbero, altrimenti, a dover pagare l’iva ai consorziati senza incassarla dagli enti pubblici (si forma una sorta di iva a credito strutturale).L’efficacia della disposizione è al momento sospesa in quanto soggetta ad autorizzazione del Consiglio europeo (autorizzazione non ancora emessa).Nel frattempo l’Agenzia delle entrate con circolare 20/E del 2016 ha precisato che, qualora ci sia tale autorizzazione, il meccanismo si applicherà solo ai consorzi e saranno quindi esclusi dal beneficio le reti e le ATI.