Sovraindebitamento: una soluzione per privati e microimprese

Per
sovraindebitamento si intende la situazione “di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà ad adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”.
In tal modo, si è inteso tutelare i soggetti non assoggettabili alle procedure concorsuali ai sensi della normativa fallimentare. La tutela è rivolta quindi ai privati e alle imprese così piccole da stare sotto i limiti di cui all’articolo 1 della legge fallimentare. Tale articolo esclude infatti da fallimento e simili le imprese che hanno i tre seguenti requisiti: a) aver avuto, nei tre esercizi antecedenti, un attivo annuo non superiore ad euro trecentomila; b) aver realizzato nei tre esercizi antecedenti ricavi annui non superiori ad euro duecentomila; c) avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila. Il fatto di non poter fallire o entrare in un concordato preventivo diviene un problema in quanto questi soggetti (privati e microimprese) di fatto non beneficiano di nessuna definitiva chiusura dei rapporti debitori e continuano ad essere perseguiti per le loro obbligazioni. Il Consiglio nazionale dei Commercialisti ha reso disponibile un documento contenente le
Linee guida per la gestione delle crisi da sovraindebitamento. L’elaborato approfondisce il quadro normativo e di prassi, fornendo le istruzioni operative per il funzionamento degli Organismi di composizione della crisi e per i professionisti chiamati a ricoprire i ruoli e le funzioni disciplinate dalla normativa di settore.
http://bit.ly/1K8CRDs

DATA DI PUBBLICAZIONE

08.09.2015

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