Superbonus e crediti incagliati, Segatta: “Situazione ancora pesante”

Resta alta l’attenzione rispetto al tema dei crediti incagliati (circa 15 miliardi di euro) legati al Superbonus 110%, con il mercato ancora bloccato e migliaia di aziende in difficoltà per via del mancato pagamento dei lavori legati all’incentivo.

Situazione che si sta riflettendo anche in Trentino, dove gli interventi continuano a crescere: solo nel mese dello scorso gennaio 2023 – stando al report di Enea – si sono registrate 957 asseverazioni in più, per un incremento degli investimenti ammessi in detrazione pari a 200 milioni di euro.

Tuttavia, per circa mille aziende sul nostro territorio tiene banco la criticità dei crediti incagliati: una “Situazione ancora pesante” l’ha definita il presidente dell’Associazione Artigiani Trentino, Marco Segatta, che ha spiegato poi come “Ci sono aziende che hanno i cassetti fiscali pieni, ma non hanno possibilità di cedere i crediti. Dunque si riscontrano problemi per la liquidità che, ad esempio, dovrebbe essere utilizzata per pagare i dipendenti“.

A tal proposito, Segatta ha esposto i risultati ottenuti dal questionario realizzato dall’Associazione ed al quale hanno risposto ben 107 imprese: sono state 33 quelle che hanno utilizzato lo sconto in fattura, con 26 di esse che hanno spiegato come i crediti maturati non siano ancora stati recuperati. Un’altra domanda riguardava il “peso” dei crediti sul fatturato, inferiore al 10% per il 23% delle aziende rispondenti, con un valore fino al 30% per il 46% delle imprese e di oltre il 50% per il 19% delle attività. Complessivamente, il valore dei crediti incagliati per le 26 aziende che ancora non li hanno riscossi, ammonta a 8 milioni di euro.

Il problema non è sbloccare il mercato – ha aggiunto Segatta intervistato dal quotidiano locale Il T, – perché quest’ultimo sta andando avanti: in questo momento non vedo difficoltà per le imprese in termini di mancanza di lavoro. La questione è risolvere il problema della liquidità, per cui le imprese hanno crediti o pagamenti bloccati per via del blocco della cessione dei crediti“.

Al di là dello sconto in fattura, possono esserci difficoltà nell’incassare quanto dovuto perché il cliente non ha potuto beneficiare della cessione del credito, e quindi non ha liquidità. Dal questionario è risultato, infatti, che 39 delle 107 aziende rispondenti hanno riscontrato delle difficoltà nel recupero dei crediti da parte di privati per via della generale chiusura del mercato. Come Associazione di Artigiani, all’inizio del 2022 avevamo sconsigliato alle nostre aziende di utilizzare questo sistema, perché già allora la sensazione era quella di una chiusura graduale dei rubinetti per quanto riguarda la cessione dei crediti. Adesso sembra che le banche stiano riuscendo a fare la cessione e quindi a liberare un po’ di capienza nei cassetti fiscali in modo da dare una mano alle aziende che si trovano in questa situazione, anche se quelle che potranno farla avranno un occhio di riguardo per i propri clienti. Inoltre, sembra che avranno più attenzione verso i privati.

Marco Segatta

Presidente Associazione Artigiani Trentino
Intervista a Il T del 14 febbraio 2023

DATA DI PUBBLICAZIONE

16.02.2023

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