Superbonus, Montibeller (edili) al quotidiano Il T: “Serve una proroga”

Anche in Trentino-Alto Adige è corsa a terminare i lavori del Superbonus, ma il referente della categoria Edili dell’Associazione Artigiani provinciale, Aldo Montibeller, è stato chiaro: serve una proroga.

Considerando infatti l’intera regione, attualmente sono stati chiusi circa l’84% dei cantieri di condomini che hanno utilizzato l’incentivo per gli ammodernamenti alle strutture; cioè significa che mancano un 16% di immobili da completare, per un valore complessivo di 300 milioni di euro. E questo dato, considerando il fatto che mancano meno di quattro mesi al giorno in cui il Governo ha imposto lo stop dell’incentivo per completare le palazzine, per la maggior parte delle imprese sarà una vera e propria corsa contro il tempo.

Pesano, ormai da mesi, il problema dei crediti incagliati e della difficoltà di reperimento dei materiali, senza considerare il costante cambiamento delle normative in corso d’opera, che hanno comportato un accumulo dei ritardi nei cantieri.
Insomma, una situazione complessa che, per Montibeller (intervistato dal quotidiano locale Il T), potrebbe essere risolta solo in un modo: con la proroga del Superbonus.

Senza una proroga rischiamo che imprese e cittadini siano messi in grave difficoltà. Se penso ai 300 milioni di euro di controvalore, riferendomi agli interventi che devono ancora terminare, mi pare sia una cifra ottimistica: credo che almeno un 20% degli investimenti riguardanti i condomini, al momento, sia ancora indietro. Il dato fornito da Enea tiene traccia solo dei lavori avviati che hanno già acquisito lo Stato di avanzamento lavori, il SAL, ma non cataloga invece i lavori iniziati e non dotati di quest’ultimo. Sono a conoscenza di cantieri di palazzine avviati una ventina di giorni fa, di altri ancora da iniziare, magari solo con i ponteggi installati ma ancora in cerca di soggetti a cui cedere il credito. È impensabile riuscire a chiudere tutto entro dicembre. Altro che corsa contro il tempo: le imprese artigiane confidano in una proroga per la conclusione dei lavori sui condomini, sulla falsa riga di quanto deciso dal governo per gli edifici monofamiliari. Quanto avviato, va finito. Fermare tutto a dicembre non ha senso, per di più bloccando i condomini, gli edifici che più necessitano di interventi strutturali e di efficientamento. E c’è anche il rischio che un’impresa che ha firmato per finire entro dicembre, non riuscendoci, rimanga coinvolta in qualche strascico legale, con il rischio di una grande quantità di cause. Come Confartigianato nazionale abbiamo richiesto una proroga al Governo: contiamo di essere ascoltati.

 

Attualmente, secondo l’ultimo aggiornamento mensile di Enea risalente allo scorso 31 luglio, lo Stato ha concesso di svolgere gli interventi su un totale di 8.737 edifici all’interno della nostra regione, di cui 3.797 condomini. Ad oggi quindi, il valore dei lavori in palazzine realizzati e ammessi a detrazione sfiora gli 1,2 miliardi.

Nel caso in cui non arrivasse la proroga, quale sarebbe lo scenario? Dopo il 31 dicembre 2023, tutti i lavori svolti passerebbero da una copertura al 110% a un regime al 70% e dunque costerebbero molto di più.

DATA DI PUBBLICAZIONE

05.09.2023

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