Voucher per l’acquisto di servizi per l’infanzia

Il decreto riconosce la possibilità, per la madre lavoratrice, al termine del congedo di maternità e negli undici mesi successivi, la possibilità di richiedere, in sostituzione del congedo parentale, un contributo economico pari a 300 euro mensili, per un massimo di 6 mesi, utilizzabile alternativamente:
  • per il pagamento dei servizi di baby sitting, utilizzando il sistema dei voucher;
  • per far fronte alle spese relative ai servizi per l’infanzia (asili nido pubblici o privati accreditati) con versamento diretto da parte dell’INPS alla struttura interessata, fino a concorrenza di 300 euro mensili.
Il contributo verrà concesso alle donne, che ne faranno richiesta all’INPS, sulla base di una graduatoria nazionale che terrà conto dell’indicatore ISEE e fino a concorrenza delle risorse disponibili per ciascun anno. Saranno escluse, invece, dal beneficio economico le madri già esentate dal pagamento dei servizi per l’infanzia per motivi di reddito e quelle che già godono dei contributi previsti dal Fondo per le politiche attive, mentre le lavoratrici part-time potranno usufruire del contributo in misura proporzionale alla prestazione lavorativa. Il decreto chiarisce, poi, che la fruizione del beneficio economico comporta, per ogni quota mensile richiesta, una riduzione di un mese del periodo di congedo parentale. Il decreto, infine, rinvia a successive istruzioni dell’INPS la determinazione delle modalità tecnico operative per la presentazione della domanda di contributo e per il pagamento dei servizi per l’infanzia erogati, affidando all’Istituto anche il monitoraggio sull’andamento della spesa nei tre anni di sperimentazione.

DATA DI PUBBLICAZIONE

23.01.2013

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