CGIA di Mestre: “Artigiani in calo”. De Zordo:”Negli ultimi quattro anni, però, sono aumentate le aziende”
Secondo una recente indagine condotta dalla CGIA di Mestre, in soli undici anni, dal 2012 al 2023, l’Italia ha perso oltre 400 mila artigiani. Per la precisone, si è passati da poco meno di 1.867.000 unità nel 2012 a circa 1.457.000 nel 2023, con una perdita complessiva di quasi 410 mila persone. È particolarmente allarmante che 73 mila di queste siano state perse solo nell’ultimo anno.
Parallelamente, invece, si è assistito a un aumento significativo del numero di avvocati, che oggi sono 240 mila, contro i 65 mila idraulici.
Secondo lo studio, che ha elaborato i dati forniti da Inps e Infocamere/Movimprese, se questa tendenza non verrà invertita, entro dieci anni sarà sempre più difficile trovare professionisti come idraulici, fabbri, elettricisti o serramentisti.
Intervistato sul tema dai quotidiani “L’Adige” e “Corriere del Trentino”, Andrea De Zordo, presidente della nostra Associazione ha commentato:
Ho letto con interesse l’analisi della Cgia di Mestre. Esiste sicuramente una problematica legata alla difficoltà del passaggio generazionale, c’è anche un problema legato alla reperibilità di manodopera e c’è uno scompenso tra richiesta e offerta da un punto di vista numerico, però abbiamo qualche dato differente. Noi verifichiamo il numero di aziende, non il numero degli artigiani ed effettivamente si riscontra un calo di mille unità. Siamo passati da 13mila a 12mila aziende artigiane. Abbiamo perso l’8 % nell’arco del decennio. Ma mi preme evidenziare che negli ultimi 4 anni c’è stato un aumento delle aziende. Un dato in controtendenza che ci dà qualche speranza.
Tra le regioni, il Trentino Alto Adige è quella che ha contenuto meglio le perdite, registrando una diminuzione di “soli” 4 mila lavoratori, passando dai 34.650 professionisti nel 2012 ai 30.219 nel 2023.
Secondo De Zordo, l’Alto Adige ha un rapporto diverso con l’artigianato e con le professioni manuali, percepiti dai giovani e dalle famiglie come opportunità promettenti.
A Bolzano – ha spiegato De Zordo – il mondo dell’artigianato è molto sostenuto all’interno delle famiglie e della scuola. Questa è una mentalità che in Trentino stiamo cercando di ricostruire per dare il giusto valore al lavoro manuale rispetto ai classici lavori da laureati. Per quanto riguarda la scuola, il rapporto con il lavoro e le imprese in Alto Adige è più forte performante che da noi. A Bolzano aiuta la vicinanza al mondo tedesco che gli ha permesso di accelerare di più rispetto al Trentino, più ancorato a quello italiano che negli anni ha subito una flessione importante”.
Cosa fare dunque per invertire la tendenza? Un ruolo importante, ha proseguito De Zordo, spetta alla politica. Noi siamo convinti che il percorso avviato con la politica locale darà i suoi frutti prossimamente. Ci vuole una inversione della rotta, con scuole sempre più pronte a costruire professionalità coerenti con le esigenze attuali e future dell’economia.
I rapporti con la scuola – ha aggiunto De Zordo – sono infatti una delle priorità per la nostra Associazione. E’ da qui che dobbiamo partire per promuovere l’artigianato. A tal fine abbiamo abbiamo creato l’Ufficio Rapporti con la Scuola, che sta già realizzando progetti significativi. Tra gli obiettivi principali c’è la creazione di una cabina di regia per coordinare, sostenere e rendere sinergiche le numerose iniziative già in corso con gli istituti presenti sul territorio.
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Sotto invece trovi gli articoli citati de “L’Adige” e del “Corriere del Trentino”.