Patente a punti nelle costruzioni: le posizioni di De Zordo e Confartigianato nazionale
A partire dal primo ottobre, scatterà il nuovo sistema della “patente a punti” in edilizia, che prevede la sospensione dell’attività fino a 12 mesi per le imprese responsabili di infortuni mortali sul cantiere a causa di “colpa grave”: un tema sul quale si sono espressi non solo il presidente di Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, Andrea De Zordo, ma anche Confartigianato Impresa Nazionale, sottolineando come siano ancora molti gli elementi incerti e critici della normativa.
Questo provvedimento, introdotto dal Ministro del lavoro Marina Calderone, mira a migliorare la prevenzione degli infortuni, specialmente nelle piccole aziende. In Trentino, la normativa interesserà circa seimila aziende della filiera delle costruzioni, prevalentemente artigiane, poiché le grandi imprese con attestazione SOA o certificazioni analoghe sono esentate.
Patente a punti, i ragionamenti e le perplessità evidenziate da De Zordo
Recentemente intervenuto sul quotidiano locale l’Adige, il presidente provinciale degli artigiani Andrea De Zordo ha individuato alcuni elementi su quali andrebbe fatta una riflessione profonda:
Sicurezza come stile di vita
La sicurezza è prima di tutto uno stile di vita, che va mantenuto 24 ore su 24. Certo, il datore di lavoro deve fare corsi, fornire i dispositivi di protezione individuale e fare in modo che venganoutilizzati, ma poi entra in campo anche il comportamento del lavoratore a cui va raccomandata sempre la massima attenzione e concentrazione.
Migliorare le misure attuali
Già la scorsa primavera, in occasione di uno degli ultimi infortuni mortali, ho sottolineato che il trend in discesa degli incidenti sul lavoro si è fermato. Significa che con queste misure non si riesce ad abbassare ulteriormente il tasso di incidentalità e aggiungendo burocrazia non si contribuirà a salvare più vite umane.
Sanzioni eccessive
Serve un cambio di passo a 360 gradi che deve partire dalla mentalità di chi va sui cantieri. Introdurre queste sanzioni è solo uno strumento per colpevolizzare le piccole aziende. Siamo i primi a sostenere il fatto che chi non applica le leggi va sanzionato, ma ci rendiamo anche conto che le norme gravano su datori seri e impegnati mentre non sfiorano i furbetti.
Eccessiva burocrazia
Premesso che ogni incidente e ogni infortunio per noi è una tragedia in quanto i lavoratori sono amici e fanno parte della nostra famiglia allargata, devo anche dire che non sono convinto che sia con la burocrazia che si garantisce la sicurezza sul lavoro.
Applicazione incerta
Dobbiamo inoltre sottolineare che, ormai a poche settimane dalla sua entrata in vigore, ancora mancano elementi per spiegare come verrà concretizzata la normativa della Patente a punti.
Grandi imprese agevolate
La normativa, infine, sembra andare nella direzione di una maggiore agevolazione delle grandi imprese, che sono esonerate dall’ottenimento della patente.
Clicca qui per scaricare l’articolo dell’Adige con l’intervento del nostro presidente De Zordo
Confartigianato nazionale: “Permangono ambiti di incertezza“
Confartigianato ha partecipato il 23 luglio, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla riunione finale del tavolo tecnico istituito con le parti sociali volto alla definizione del decreto attuativo della patente a crediti.
Il testo presentato arriva al termine di un confronto avviato dal Ministero del Lavoro, al quale Confartigianato, pur ribadendo che gli strumenti più efficaci per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro sono la formazione e la prevenzione, ha partecipato attivamente agli incontri nell’ottica di introdurre miglioramenti a favore delle micro e piccole imprese.
Pur apprezzando la disponibilità del Ministero al confronto e a definire un quadro attuativo improntato a maggior chiarezza e trasparenza, nonché l’accoglimento di alcune richieste volte a limitare l’impatto della patente a crediti, quali l’ampliamento delle casistiche per l’attribuzione di ulteriori crediti, fra cui la previsione del Mastro formatore artigiano, e l’incremento dei crediti per ciascun biennio successivo al rilascio della stessa in assenza di violazioni, permangono tuttavia ambiti di incertezza riferiti in particolare alle procedure telematiche di rilascio, alla sospensione cautelare della patente, al mancato coinvolgimento delle Associazioni dei datori di lavoro nelle commissioni che dovranno valutare la congruità dei corsi di formazione per il recupero dei crediti decurtati, nonchè alla necessità di valorizzare la continuità aziendale.
Confartigianato ha altresì chiesto al Ministero di verificare con attenzione nei prossimi mesi la concreta attuazione del provvedimento e gli effetti prodotti, assicurando la propria disponibilità a partecipare ad un successivo confronto per definire misure di miglioramento dello strumento.