L’imprenditoria trentina sta invecchiando: il ricambio generazionale rallenta
“Il vecchio che avanza” titolano oggi i quotidiani Il T e L‘Adige, riportando i dati, aggiornati a settembre 2024, dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Trento sull’invecchiamento della popolazione imprenditoriale locale.
Negli ultimi dieci anni, il numero di titolari, soci e amministratori d’azienda sotto i 50 anni è crollato, mentre cresce la quota di imprenditori over 50, molti dei quali oltre l’età pensionabile.
La situazione risente del trend nazionale ed europeo all’innalzamento dell’età media e al contemporaneo calo della natalità. Lo stesso fenomeno si ha anche nel mondo dell’imprenditoria. Se è un plus che l’esperienza coltivata rimanga a servizio dei clienti, allo stesso tempo è un limite perché può rallentare gli investimenti in tema di ricerca, innovazione e sviluppo,
afferma Andrea De Zordo, presidente della CCIAA e dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino. Un fenomeno che si riscontra in tutta la provincia e che solleva interrogativi sul futuro del tessuto economico trentino.
L’evoluzione demografica delle imprese
Negli ultimi dieci anni, il numero di titolari, soci e amministratori d’azienda tra i 30 e i 49 anni è diminuito dell’11%, mentre gli imprenditori tra i 50 e i 69 anni sono aumentati dell’8% e quelli oltre i 70 anni del 3,4%. Il fenomeno interessa l’intero territorio provinciale, ma è particolarmente evidente nelle valli di Cembra, Fassa e Primiero, mentre risulta meno accentuato in Val di Non e Val di Sole. La Rotaliana, pur registrando un calo meno drastico dei giovani imprenditori, presenta la percentuale più alta di titolari over 70, pari al 16,9%.
Nel 2014, gli imprenditori con meno di 50 anni rappresentavano quasi il 49% del totale (il 43,7% tra i 30 e i 49 anni, il 5,1% tra i 18 e i 29 anni), mentre oggi questa quota è scesa al 37,7%. Il calo più marcato si registra nella fascia tra i 30 e i 49 anni, con una riduzione dell’11,3%. Al contrario, gli imprenditori tra i 50 e i 69 anni sono passati dal 41,6% al 49,4%, mentre gli over 70 sono saliti dal 9,6% al 13%, evidenziando un incremento del 3,4%. Non solo aumenta l’età media, ma cresce anche il numero di coloro che continuano a lavorare nonostante abbiano raggiunto l’età pensionabile.
Alcune aree sono maggiormente colpite dal calo dei giovani imprenditori: in Val di Fassa la riduzione è del 14,7%, in Val di Cembra del 14,6% e in Primiero del 13,5%. Al contrario, le zone meno interessate dal fenomeno sono Val di Non (-6,9%), Val di Sole (-7,4%) e la Rotaliana (-9,6%).
A livello settoriale, i comparti più colpiti dal calo dei giovani imprenditori sono i trasporti (-16,3%), le costruzioni (-15,7%) e la manifattura (-14,2%).
Le proposte per contrastare l’invecchiamento imprenditoriale
Per affrontare il problema, De Zordo suggerisce di intervenire sul sistema scolastico, potenziando i percorsi legati alla gestione d’impresa e alla finanza. Inoltre, propone che la Provincia sostenga i giovani che vogliono avviare un’attività imprenditoriale attraverso contributi a fondo perduto per favorire l’acquisizione di aziende esistenti.
Andrea Navarini, presidente dei giovani dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, sottolinea che l’invecchiamento imprenditoriale non è solo una questione anagrafica, ma anche economica:
Crescono anche gli imprenditori over 65, il che vuol dire che non si va più in pensione, spesso anche per necessità. E questo è un primo ciclo di rottura sul ricambio generazionale, il secondo è dato dal fatto che è difficile trovare giovani che riescano ad incamerare le risorse necessarie a rilevare aziende.