Dalla bottega al design internazionale: l’eccellenza di Navarini Rame alla Milano Design Week
Quando la tradizione incontra il design, nascono opere davvero straordinarie. È quanto accaduto alla Milano Design Week 2025, dove Navarini Rame, storica azienda artigiana di Ravina, ha preso parte a Doppia Firma – Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato, organizzata dalla Fondazione Cologni (istituzione privata non profit, nata a Milano nel 1995 per volontà di Franco Cologni che promuove iniziative culturali, scientifiche e divulgative per la tutela e diffusione dei mestieri d’arte) nella suggestiva cornice di Villa Mozart. L’evento, giunto alla decima edizione, ha celebrato l’ecosistema alpino, mettendo in dialogo l’ispirazione dei designer con un saper fare spesso inesplorato, lontano dall’immagine a volte stereotipata associata alle Alpi.
Il progetto di collaborazione: design e artigianato
Tra le sette coppie selezionate, quella formata da Andrea Navarini, artigiano del rame di quarta generazione, e Giulio Iacchetti, designer industriale di fama mondiale, ha saputo distinguersi per la qualità e l’originalità dei prodotti realizzati. Insieme hanno dato vita a una raffinata tazza per Moscow Mule e a Cumbalì, un bricco per la preparazione del caffè turco, che fondono con equilibrio l’estetica del design contemporaneo con la forza espressiva dell’artigianato.
Dovevamo scegliere tra un esercizio di stile o un oggetto realmente utilizzabile – racconta Navarini – . Alla fine abbiamo deciso per la funzionalità. Non esisteva una tazza per Moscow Mule impilabile, così abbiamo lavorato su forma, angoli, incastri. Il manico, per esempio, l’abbiamo studiato perché potesse infilarsi perfettamente, ma senza incastrarsi. Poi lo abbiamo saldato in modo che la saldatura risultasse invisibile. Una sorta di ‘chirurgia industriale’.
La collaborazione ha richiesto ascolto reciproco, sperimentazione e la volontà di trovare un punto d’incontro tra due mondi diversi, che qui si sono intrecciati con successo.
Il rapporto con il designer è stato bello e stimolante, anche se a tratti complesso – spiega – . Giulio e io abbiamo due visioni diverse: io vengo dalla bottega, dal gesto ripetuto con le mani, lui dall’astrazione progettuale. Ma proprio questo confronto ha reso il risultato speciale.
©Laila Pozzo
La partecipazione a Doppia Firma ha rappresentato per Navarini Rame un’importante occasione di visibilità e riconoscimento, ma anche una nuova sfida creativa che ha confermato la capacità dell’azienda di rinnovarsi senza tradire la propria identità. “Abbiamo trovato in Iacchetti un interlocutore capace di interpretare il nostro mondo e valorizzarlo – afferma – . Questo dialogo tra progetto e mestiere è ciò che rende viva l’arte del fare”.

Settant’anni di maestria firmati Navarini
Una storia, quella di Navarini Rame, che affonda le radici nel 1949, quando Pierino Navarini, allora sedicenne, entrò per la prima volta in una fonderia. Cinque anni più tardi, nella bottega dello zio ramaio, scoprì l’arte del cesello e del lavoro a sbalzo. Nel 1958 aprì la sua prima bottega a Ravina, dedicandosi alla produzione artigianale di oggetti in rame, tanto apprezzati da varcare ben presto i confini nazionali. Con il passare degli anni, l’impresa si è trasformata in una realtà familiare che coinvolge figli e nipoti e che dal 1990 opera come Navarini S.a.s. Oggi l’azienda è specializzata nella produzione di pentolame in rame di alta gamma per la cucina, l’arredo e l’hotellerie, e si distingue per l’eccellenza manifatturiera, l’attenzione ai dettagli e la scelta di materiali pregiati.
Nella mia azienda privilegiamo la lavorazione manuale, ma siamo sempre attenti all’innovazione – sottolinea – . Siamo stati tra i primi, per fare un esempio, a lanciare sul mercato le pentole in rame per induzione, un prodotto che sembrava impossibile. Ora ci scelgono dalle Hawaii, dalle Bahamas, dall’Australia. Non so dire con certezza perché, ma penso sia per la qualità tecnica e artigianale che sappiamo garantire.
L’artigianato locale che parla al mondo
In un’edizione interamente dedicata ai mestieri d’arte dell’arco alpino, Navarini Rame ha saputo mostrare l’eccellenza di un saper fare che non smette mai di evolversi. Per l’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino, che sostiene e promuove l’artigianato del territorio, la presenza di Navarini Rame a Milano è motivo di orgoglio e un esempio concreto di come le competenze locali possano dialogare con il panorama internazionale con autorevolezza, autenticità e innovazione.
Questa esperienza ci ha permesso di andare oltre la forma, di arrivare alla sostanza, al concetto – conclude – . Siamo riusciti a fare un passo ulteriore. La qualità si riconosce, ma la ricerca che va oltre, quella che mira all’essenza, non è detto che si riesca sempre a mostrarla. Stavolta, credo ci siamo riusciti.