Formazione Professionale: al via la riforma

 Con la delibera della Giunta provinciale di venerdì 20 giugno 2025, la riforma dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) in Trentino è ufficialmente partita.

Un cambiamento importante, a cui ha contribuito, per quanto di sua competenza, anche il mondo artigiano.

 

Una scuola professionale più forte e riconosciuta

Con la riforma appena avviata si vuole far crescere la scuola professionale e darle il riconoscimento che merita: una formazione di pari valore rispetto a quella offerta da istituti tecnici e licei, semplicemente più focalizzata su competenze tecnico-specialistiche di mestiere.

La riforma nasce anche dalla necessità di garantire una formazione più sostenibile, coerente con i cambiamenti demografici del territorio e con le risorse finanziarie, aggiornando contemporaneamente alcuni profili professionali per renderli più coerenti con le evoluzioni del mercato del lavoro.

 

Il nuovo modello 2+2

Attualmente, la formula più diffusa è quella del 3+1: tre anni per conseguire la qualifica di operatore, e un quarto anno (accessibile tramite esame) per ottenere il diploma di tecnico.

La riforma intende ampliare il modello 2+2, che sino ad oggi interessava solo 10 percorsi formativi, nessuno dei quali nell’ambito dell’artigianato.

La configurazione 2+2 consiste in un percorso di quattro anni senza uscita intermedia e senza esame per accedere al quarto anno. Il primo biennio è dedicato alle competenze di base (lingua, matematica, scienze…), mentre il secondo biennio è più tecnico e orientato al mondo del lavoro.
Alla fine del quarto anno si ottiene direttamente il diploma professionale di tecnico.

La sperimentazione riguarda 15 percorsi individuati dalla Provincia, sulla base di criteri tecnici e di domanda formativa (cioè percorsi di tecnico – 4° anno maggiormente richiesti da studenti e famiglie).

Non si tratta per ora di un cambiamento esteso a tutto il sistema, ma di una fase di prova, graduale e mirata.

 

Il modello a confronto: 2+2 e 3+1

Con la riforma, entrambi i modelli coesisteranno: i percorsi 3+1 non spariscono: saranno ridotti da 33 a 18, ma rimangono fondamentali in molti settori.

La novità importante per i percorsi 3+1 riguarda l’accesso al 4° anno senza dover sostenere un esame di ammissione.

Il percorso 2+2 è invece strutturato su quattro anni, non è prevista la qualifica di operatore, si ottiene direttamente il diploma di istruzione tecnica.

In entrambi i casi, chi vuole proseguire verso l’università potrà frequentare il 5° anno CAPES. Si tratta di un anno orientato ad approfondire le competenze teoriche (linguistiche, scientifiche, storiche, matematiche, ecc.) per arrivare preparati all’”esame di maturità”.

 

La partecipazione al Tavolo Tecnico

La nostra Associazione ha seguito da vicino tutto il processo, partecipando ai tavoli tecnici convocati dalla Provincia e, soprattutto, coinvolgendo fin da subito i direttivi delle categorie artigiane interessate dalla sperimentazione con riunioni, sondaggi e videocall.

A tutti i componenti dei direttivi va il nostro ringraziamento per l’impegno e la disponibilità al confronto. Il dialogo con loro ha rappresentato un passaggio fondamentale di ascolto e confronto, che ha permesso di portare la voce degli artigiani, confermando l’avvio della sperimentazione nei casi in cui le condizioni erano mature o segnalando la necessità di mantenere, almeno temporaneamente il modello 3+1.

E’ così che, su indicazione dei direttivi della meccanica, si è deciso di mantenere il modello attuale 3+1 per i percorsi di operatore meccanico, elettrico, elettromeccanico, autoriparatore e carpenteria.  Solo la meccatronica passa al 2+2.

Per il legno, l’indicazione è stata quella di attendere ancora almeno un anno prima di riformare i percorsi, per poter così monitorare il percorso “operatore alla prima lavorazione del legno”, di troppo recente istituzione e, nel frattempo, ragionare su una possibile riformulazione quadriennale del percorso “operatore del legno” + “tecnico del legno”.

Analogo discorso per informatica e logistica: i percorsi sono ancora giovani e necessitano di una valutazione più attenta prima di un cambiamento.

Via libera da parte delle categorie al 2+2 per grafica, estetica, moda.

 

Tempistiche

Questa prima fase di riforma, che coinvolge 15 percorsi, si svilupperà in tre fasi, nell’arco di alcuni anni.

Già dall’anno formativo 2026-2027 saranno proposti con la configurazione 2+2 i seguenti percorsi:

  • Tecnico della lavorazione e produzione di prodotti a base di vegetali
  • Tecnico della lavorazione e produzione lattiero-casearia
  • Tecnico della lavorazione e produzione di prodotti a base di carne
  • Tecnico dell’automazione industriale (meccatronico)
  • Tecnico grafico multimediale
  • Tecnico dell’abbigliamento
  • Tecnico dei prodotti tessili per la casa

Per questi percorsi riprenderà a breve il dialogo tra Provincia, scuole e associazioni datoriali per aggiornare la figura professionale e definire i piani di studio

 

Si prevede una partenza nell’anno formativo 2027-2028 per

  • Tecnico dei trattamenti estetici
  • Tecnico di cucina
  • Tecnico dei servizi di sala e bar
  • Tecnico del legno

 

Dall’anno formativo 2028-2029 sarà infine la volta dei percorsi

  • Tecnico informatico dei sistemi, reti e data management
  • Tecnico informatico per lo sviluppo di soluzioni ICT
  • Tecnico dei sistemi e dei servizi logistici
  • Tecnico della panificazione e di pasticceria

 

La riforma, dunque, è pensata con un’ottica di implementazione graduale e dopo questa prima fase 2026-2029, potrà seguire la revisione di altre figure professionali di riferimento.

Barbara Tomasoni, Presidente Associazione Artigiani Vallagarina e delegata dalla Giunta Esecutiva per i rapporti con la scuola

La riforma di alcuni percorsi delle leFP mette in risalto finalmente l’importanza e la qualità crescente di questi percorsi formativi per i nostri ragazzi, di cui auspichiamo molti diventeranno artigiani. Una riforma che gradatamente equipara, innova e trasforma programmazione e contenuti conferendo alla figura professionale il giusto peso e preparazione. Ritengo che questo nuovo corso nella formazione sia la base per una riforma che nel tempo si strutturerà e potrà essere più vicina alle esigenze del mondo del lavoro e dei ragazzi. È stato importante partecipare come Associazione Artigiani perché abbiamo potuto lavorare con tutti gli attori della riforma, questo ci ha permesso di approfondire le tematiche e capire i diversi piani di lavoro per meglio integrare le nostre esigenze.  Il lavoro è appena iniziato, ci aspettano altre riunioni, confronti sia interni alla nostra associazione sia esterni con le altre parti datoriali e la scuola per altri percorsi da modificare e innovare. Concludo con un auspicio: innovare il nostro pensiero per innovare il nostro mondo e con esso, il percorso formativo ed offrire risorse spendibili in futuro alle nostre aziende ed ai nostri giovani artigiani.

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

23.06.2025

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