L’editoriale di agosto del presidente De Zordo
Nell’editoriale di agosto, il presidente Andrea De Zordo riflette sul problema della mancanza di manodopera.
Una nuova formazione professionale per il futuro
Il problema della mancanza di manodopera qualificata è un tema che ci portiamo avanti ormai da tempo in maniera trasversale. Riguarda praticamente tutti gli ambiti professionali, l’interezza del territorio provinciale e non solo. Si tratta di un qualcosa che viene ulteriormente aggravato dalla crisi demografica che stiamo vivendo in Italia, e più in generale in tutti i Paesi dell’Europa Occidentale, insomma essere ottimisti in ottica futura, anche per chi come me solitamente lo è, non è affatto semplice.
Credo però che la recente riforma dell’Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) in Trentino voluta fortemente dalla Giunta Provinciale possa in qualche modo contribuire a rendere meno complicata la situazione. Un cambiamento importante, a cui ha contribuito, per quanto di sua competenza, anche il mondo artigiano. Con la riforma appena avviata si vuole far crescere la scuola professionale e darle il riconoscimento che merita: una formazione di pari valore rispetto a quella offerta da istituti tecnici e licei, semplicemente più focalizzata su competenze tecnico-specialistiche di mestiere.
La riforma nasce anche dalla necessità di garantire una formazione più sostenibile, coerente con i cambiamenti demografici del territorio e con le risorse finanziarie, aggiornando contemporaneamente alcuni profili professionali per renderli più coerenti con le evoluzioni del mercato del lavoro. All’interno di questo numero del mensile troverete spiegato il tutto nei minimi dettagli, il concetto che mi preme fortemente far passare è che il rapporto tra scuole professionali e il mondo del lavoro è fondamentale per la formazione e l’inserimento lavorativo dei giovani.
L’ alternanza scuola-lavoro, poi, rappresenta un ponte importante tra i due mondi, permettendo agli studenti di fare esperienza pratica e alle aziende di contribuire alla formazione dei futuri lavorato.
A tutto questo voglio aggiungere che non esistono percorsi scolastici di serie A, di serie B e di serie C, esiste piuttosto un’offerta varia che cerca di andare ad intercettare le caratteristiche dei nostri giovani e la loro predisposizione. I nostri giovani devono sentirsi liberi di scegliere in prima persona per il futuro altrimenti si correrà il rischio di impedire loro di esprimersi al massimo.
Andrea De Zordo
Presidente dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino