L’editoriale di settembre del presidente De Zordo

Nell’editoriale di settembre, il presidente Andrea De Zordo si sofferma sull’importanza dell’artigianato di montagna, evidenziando come la sua presenza capillare sia un pilastro economico e sociale per le comunità locali, contrastando lo spopolamento e promuovendo uno sviluppo sostenibile.

 

La capillarità dell’artigianato

La storia aziendale proposta in copertina, e all’interno di questo numero del nostro mensile, è l’esempio concreto di come la presenza capillare delle attività artigianali nel territorio provinciale contribuisca in maniera determinante a mantenere viva la nostra provincia a 360 gradi.

Un esempio concreto: La Lana Lunatica

La Lana Lunatica, attività con sede a Pellizzano in Val di Sole, rappresenta alla perfezione la declinazione di quell’artigianato di montagna che riveste un’importanza fondamentale in quanto pilastro economico e sociale delle comunità di periferia. La preservazione delle tradizioni e dei saperi secolari, la promozione dello sviluppo sostenibile attraverso la valorizzazione di materie prime locali è un qualcosa di unico e impagabile.

L’artigianato come motore economico e sociale

A questo dobbiamo aggiungere che contestualmente si creano opportunità di lavoro e reddito, contrastando così il fenomeno dello spopolamento. Troppo spesso ci si dimentica che l’artigianato è quel comparto produttivo che crea valore economico e reddito, sostenendo le piccole imprese e le famiglie anche in contesti dove le opportunità sono limitate. Le nostre imprese sono attori vitali nelle comunità montane, promuovono la coesione sociale, l’inclusione e il benessere collettivo, offrendo un futuro sostenibile alle nuove generazioni.

La resilienza dell’artigianato in montagna

In un mondo in rapido cambiamento, l’artigianato rappresenta una forma di resilienza, un modo per costruire un futuro più sostenibile e radicato nelle proprie origini. La montagna italiana presenta una elevata vocazione artigiana: in Italia le 171mila imprese artigiane operanti in questi territori rappresentano il 13,5% dell’artigianato nazionale e il 24,4% delle imprese, a fronte del 20,8% del resto del Paese.

Dal 2021 al 2023, nonostante l’elevata incertezza conseguente alla guerra in Ucraina, la crisi energetica, la stretta monetaria e la crisi del commercio internazionale, l’occupazione nelle aree montane è cresciuta del 4,1%.

Nel settore manifatturiero, dove è più elevata la quota di imprese artigiane, si osserva un maggiore dinamismo nelle province montane (+4,0% vs +3,6% non montane), con una accentuazione nella manifattura di montagna del Nord-Est (+8,7%) e del Mezzogiorno (+5,4%).

 

 

Andrea De Zordo
Presidente dell’Associazione Artigiani Confartigianato Trentino

 

 

DATA DI PUBBLICAZIONE

16.09.2025

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