Ready to work: il Direttore Berardi commenta il progetto per attrarre lavoratori argentini
Per rispondere in modo concreto al fabbisogno di manodopera qualificata, la nostra Associazione collabora al progetto Ready to Work, promosso da Provincia e Agenzia del Lavoro, con l’obiettivo di attrarre lavoratori specializzati nei settori che da tempo segnalano carenze di personale.
Abbiamo già ricevuto una quindicina di richieste da parte di imprese di trasporto e officine – ha spiegato il direttore Nicola Berardi in un’intervista pubblicata oggi (19 settembre) sul quotidiano “L’Adige” –. Certo, ci aspettavamo qualche numero in più, ma trattandosi della prima edizione è normale che ci siano delle incertezze.
L’iniziativa, avviata in via sperimentale, prevede l’inserimento di 100 giovani argentini in settori chiave dell’economia locale: turismo e accoglienza, autotrasporto e autoriparazione.
Nel dettaglio, le figure coinvolte sono:
- 17 cuochi, 20 camerieri di sala e bar, 12 addetti ai piani;
- 27 tra autisti (trasporto persone e merci) e meccanici.
Al momento i candidati, circa 80 persone, stanno completando in Argentina un percorso di preparazione che comprende:
- formazione linguistica (livello A1) e civico-culturale di base,
- 80 ore di formazione professionale specifica,
- competenze in materia di sicurezza, diritti dei lavoratori e lessico di settore.
Nicola Berardi – direttore Associazione Artigiani Confartigianato Trentino
A partire da dicembre 2025, i lavoratori potranno essere inseriti nelle aziende trentine con contratti regolari di lavoro subordinato. Alle imprese è richiesto di garantire un contratto di almeno 12 mesi (o, in alternativa, un contratto stagionale iniziale), la formazione aziendale obbligatoria e un alloggio adeguato.
Quest’ultimo – ha spiegato Berardi – è l’aspetto che mette più in difficoltà le aziende.
In seguito ha aggiunto:
Per una piccola impresa artigiana garantire un alloggio significa affrontare un onere economico significativo e, al tempo stesso, un impegno in termini di tempo e organizzazione. Un compito non semplice per realtà di dimensioni ridotte, spesso con personale limitato. Inoltre, il problema contingente di trovare alloggi disponibili in Trentino non aiuta di certo.
Stefania Terlizzi – dirigente generale ADL PAT
Ci rendiamo conto che può esserci qualche ritrosia da parte delle aziende nell’assumere persone che non conoscono e che vengono da lontano – ha risposto la dirigente di Agenzia del Lavoro Stefania Terlizzi, intervistata anche lei dal quotidiano “L’Adige”– . Per questo abbiamo organizzato incontri da remoto in modo che le parti si vedano e possano interfacciarsi. Considerando le manifestazioni di interesse delle aziende artigiane e quelle industriali stiamo arrivando al matching perfetto. Si tratta di persone molto motivate, che per la maggior parte già lavorano nei settori per i quali si sono proposti e che hanno un grande interesse a trasferirsi in Italia. Confidiamo che andando verso la fine della stagione estiva le aziende inizino ad avere più tempo per pensare all’organizzazione della prossima stagione invernale, per la quale questi lavoratori saranno già potenzialmente disponibili.