La Giunta incontra i vertici di Agenzia del Lavoro: un confronto costruttivo sul futuro del lavoro in Trentino
Un incontro informale ma ricco di contenuti.
Nella seduta di ieri, martedì 11 novembre, la nostra Giunta Esecutiva ha dialogato con i vertici dell’Agenzia del Lavoro – il presidente prof. Salomone e la dirigente generale Stefania Terlizzi – per riflettere insieme sulle dinamiche del mercato del lavoro e sulle sfide che ci attendono.

Attrarre e fidelizzare lavoratori
In un territorio che fa i conti con il diverso approccio al lavoro delle generazioni più giovani, avverte i primi effetti dell’inverno demografico e registra un tasso di disoccupazione persino inferiore a quello frizionale (la quota fisiologica presente anche nelle economie più solide), il tema della mancanza di manodopera è stato al centro del dibattito.
È stato ripercorso il percorso evolutivo dell’Agenzia del Lavoro, un’istituzione che ha saputo rinnovarsi nel tempo, adattandosi ai cambiamenti e ampliando il proprio ruolo: non più solo punto di riferimento per chi cerca occupazione, ma vero e proprio partner strategico per le imprese, con un focus su formazione, riqualificazione e progetti di attrazione e fidelizzazione dei talenti.
In questo contesto si inseriscono due iniziative recenti sostenute dall’Agenzia: Progetto Argentina (QUI una nostra precedente news sul progetto) e Trentino for Talent. Entrambe hanno offerto segnali incoraggianti, ma anche evidenziato criticità del sistema, prima fra tutte la difficoltà di reperire alloggi a costi sostenibili.
Il confronto è proseguito con un ragionamento più ampio sulle opportunità legate all’inserimento di persone immigrate: non solo per favorirne l’integrazione – obiettivo prioritario – ma anche per valorizzare competenze ed esperienze, sostenendole con percorsi formativi mirati e creare nuovi lavoratori.
Un’attenzione particolare meritano i giovani, in particolari quelli che faticano a portare a termine percorsi scolastici e sono a rischio dispersione. L’azione congiunta delle istituzioni e delle aziende potrebbe consentire di aprire a questi ragazzi e ragazze nuove opportunità di autorealizzazione e scoperta. In questo senso sono di primaria importanza la formazione, strumenti come l’apprendistato e la certificazione delle competenze.
Formazione e fedeltà lavorativa: il valore dell’investimento delle imprese artigiane
Durante il confronto, diversi componenti della Giunta hanno evidenziato un tema cruciale: l’investimento che ogni impresa artigiana sostiene per formare i propri collaboratori.
In un contesto in cui la fedeltà lavorativa non è più quella di un tempo e i percorsi professionali sono sempre più frammentati, l’investimento nella formazione dei collaboratori rischia di non essere ripagato.
Da qui il duplice invito: garantire che il lavoratore porti con sé, nei cambi di azienda, il bagaglio di attestati e certificazioni acquisite, e individuare meccanismi di condizionalità che prevedano una compartecipazione del dipendente ai costi sostenuti per la formazione, qualora dia le dimissioni entro un dato periodo di tempo dalla conclusione della formazione stessa.
Un modello che parte dal Trentino
Tra gli auspici condivisi, quello di favorire un dialogo sempre più stretto tra mondo del lavoro, scuola e inclusione sociale: è dall’intreccio e dalla sinergia di questi ambiti che possono nascere opportunità importanti per le persone e per le imprese del territorio. In questo senso, una provincia piccola ma ricca di opportunità come la nostra ha tutte le carte in regola per essere pioniera, sperimentando modelli innovativi e creando buone pratiche replicabili altrove.
Sulla capacità di sperimentare, qualche riflessione è stata infine dedicata al tema delle competenze e alla formazione continua. Agenzia del Lavoro è infatti protagonista di un’iniziativa unica in Italia: in convenzione con Fondartigianato, il fondo interprofessionale che finanzia la formazione dei lavoratori, le opportunità formative vengono estese anche a titolari, soci e collaboratori familiari grazie al cofinanziamento provinciale.
Un’opportunità che negli ultimi tre anni ha permesso all’Associazione Artigiani e ai suoi partner di realizzare quasi 400 corsi finanziati, coinvolgendo 2.300 partecipanti, di cui quasi la metà titolari e soci di imprese artigiane. Un risultato significativo che apre la strada a ulteriori misure per rendere la formazione continua sempre più accessibile, anche alle imprese senza dipendenti.
L’incontro si è concluso con reciproca soddisfazione, nella consapevolezza di avere aperto un importante canale di dialogo.
Grazie al professor Salomone e alla dottoressa Terlizzi per questo ricco confronto. Ci saranno sicuramente ulteriori incontri per approfondire questi ed altri temi. La volontà è di collaborare strettamente con l’Agenzia del Lavoro, convinti che insieme si possano costruire politiche del lavoro concrete e vicine ai bisogni reali delle imprese artigiane e delle persone.
