Esclusi dai valori catastali “imbullonati” e impianti fotovoltaici!

L’aumento del valore catastale degli immobili (e quindi della rendita e quindi ad es. dell’IMIS) dovuto al conteggio del valore di impianti aziendali è stato oggetto di forte opposizione da parte di Confartigianato a livello nazionale e dalla Associazione Artigiani in provincia di Trento. Già in occasione della nostra grande manifestazione del 13 giugno 2015 a Trento, su questo argomento scrivemmo al Presidente Rossi che “la Provincia indirizzi gli Uffici del Catasto verso l’adozione di criteri omogenei su tutto il territorio e non penalizzanti per le imprese”. La Legge di stabilità del dicembre scorso, le successive circolari dell’Agenzia dell’entrate e le direttive provinciali sul catasto hanno chiarito il problema. Il provvedimento “Togli-impianti” – come è stato soprannominato – prevede la sottrazione dei valori dei cosiddetti imbullonati (es. carroponte), degli impianti fotovoltaici e di tutti gli impianti e macchinari collegati allo specifico processo produttivo ( ad es. impianti frigoriferi per un laboratorio di trasformazione carni; impianti di essicazione in una falegnameria; eccetera). Invece vanno calcolati e ricompresi nel valore catastale complessivo i valori degli impianti legati più all’immobile che non alla specifica produzione, quali ad esempio gli impianti elettrici, idraulici, di riscaldamento e di raffrescamento. In allegato la nota tecnica del rag.
Pier Giuseppe Gasperetti, Responsabile fiscale di Trentino Imprese – 0461 803992 – p.gasperetti@artigiani.tn.it

DATA DI PUBBLICAZIONE

13.04.2016

CONDIVIDI LA NOTIZIA