Le imprese e il nodo dei pagamenti

Nella nostra regione cresce il ritardo nei pagamenti ai fornitori

Eppure, per le associazioni di categoria, i problemi principali sono legati alla carenza di materie prime ed, ancor più, di manodopera.

 

Lo studio pagamenti Cribis fotografa la situazione delle industrie nel secondo semestre del 2021: ne emerge un quadro caratterizzato da luci ed ombre, che vede la nostra regione ad un passo dalla maglia nera. Infatti, siamo al secondo posto in Italia per quanto riguarda l’incremento dei ritardi nei pagamenti con un cosiddetto ritardo grave (superiore ai 30 giorni), che è cresciuto del + 2,9%.

Lo studio evidenza come, parallelamente, i pagamenti puntuali siano in contrazione (- 2.6% ), mentre le imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori sono solo il 41.6%: la nostra regione scende dunque alla sesta piazza nella graduatoria nazionale, perdendo una posizione rispetto a quella occupata nel trimestre precedente.

Solo il 47% dei pagamenti avviene nei termini previsti (erano il 49,5% nel trimestre precedente), il 45.9% viene effettuato entro i 30 giorni, mentre il restante 7,1% registra ritardi di un mese o più (in crescita del 2,9% rispetto al periodo gennaio/marzo).

Ma non sono questi i dati che allarmano le categorie produttive…

Il nostro Direttore Generale Nicola Berardi, intervistato dal quotidiano L’Adige, evidenzia che «il tema dei pagamenti in ritardo è un punto debole “antico”, tanto che da qualche anno uno dei compiti più gravosi dell’ ufficio legale è proprio quello del recupero crediti. Ciò nonostante, non abbiamo contezza di un momento particolarmente complesso, grossomodo il quadro è il medesimo da un po’ di tempo a questa parte».

E aggiunge: «magari ci possono essere delle lamentele, ma se ci confrontiamo con il resto d’ Italia siamo un’ isola felice».

Berardi precisa poi che piuttosto, ciò che ingolfa la produzione è

l’ aumento esagerato nel prezzo dei materiali che coinvolge tutti i settori. In un territorio come il nostro, con tante attività impegnate nel campo delle costruzioni, questo problema si sente molto. Il caro prezzi condiziona tutto il mercato e si traduce per le aziende in rischi concreti di dover correre per rispettare le scadenze, per evitare di far scattare le penali».

Di qui, l’allungamento dei tempi di consegna, oggi quanto mai dilatati.

Il suo omologo in Confindustria, Ruberto Busato, conferma le considerazioni di Berardi e rincara la dose, ponendo l’accento sulla mancanza di manodopera, sia di base che qualificata.

Insomma, un vero grattacapo che il mondo produttivo suggerisce di affrontare riunendo attorno ad un unico tavolo imprenditori, sindacati, agenzia del lavoro e Provincia.

DATA DI PUBBLICAZIONE

06.09.2021

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