Al Festival dell’Economia un successo il panel dei Giovani Artigiani sull’IA
a cura di Nicola Maschio (giornalista di Associazione Artigiani Confartigianato Trentino)
Si è parlato di IA e delle evoluzioni e trasformazioni del domani all’interno del panel Scolpire il futuro: l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’identità artigiana, organizzato dai Giovani Imprenditori di Associazione Artigiani Confartigianato Trentino durante il Festival dell’Economia 2024 (svoltosi tra il 23 ed il 26 maggio scorsi).
Un momento di confronto durante il quale gli esperti Diego Feltrin (presidente di Dimension Srl) e Paolo Manfredi (esperto di PMI e digitale), moderati dal giornalista Luca Melchionna, hanno discusso dei cambiamenti che l’intelligenza artificiale potrà portare al mondo dell’artigianato e delle piccole imprese, tra timori, attese e ambiti di applicazione.
Per un saluto istituzionale è inoltre intervenuto il presidente degli artigiani trentini, Andrea De Zordo, che ha spiegato:
L’intelligenza artificiale è un tema gigantesco, che deve essere interpretato. I giovani oggi devono avere il coraggio di aggrapparsi a questo cambiamento, sfidarlo e apprezzarlo: non bisogna pensare che sia un ostacolo ma si deve ottimizzarla, prendendo spunto per evoluzioni future.
Successivamente, il dibattito è passato come detto in mano ai due esperti presenti. Per primo è intervenuto Manfredi, il quale ha parlato dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo artigiano, sottolineando come cambierà il mondo del lavoro nel prossimo futuro:
Stiamo cercando di valutare l’impatto sulle PMI dell’intelligenza artificiale in un momento in cui c’è grande confusione e attesa, forse anche troppo clamore sulle nuove tecnologie e sugli investimenti connessi. Sicuramente è molto complicato gestire tutte queste dinamiche. Però abbiamo capito che il tema centrale è quello dell’organizzazione della conoscenza, concetto tipico dell’attività artigiana: da sempre la cultura è stata trasmessa in modo lento e orale, ora invece è tutto più veloce perchè c’è una proiezione massima verso il futuro con l’IA. C’è inoltre il tema della standardizzazione: queste tecnologiche riorganizzeranno prodotti e servizi, ma la produzione di massa non è mai stata, a livello etico e morale, qualcosa tipica del mondo artigiano. In questo senso, rientra l’aspetto della personalizzazione dei prodotti. Alla domanda “cosa verrà scalzato dall’intelligenza artificiale?”, pensando alla produzione e ai posti di lavoro, abbiamo capito che verranno intaccati soprattutto i lavori legati all’organizzazione. Quelli più sicuri saranno legati alla componente umana oltre che alla conoscenza.
La parola è poi passata a Feltrin, che ha indicato anche qualche dato (da lui stesso definito “ottimistico”) rispetto alle proiezioni future dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro:
L’intelligenza artificiale è sicuramente un elemento abilitante per aziende e lavoratori. In questo momento siamo in un momento di hype tecnologico e, sull’onda dell’euforia, stiamo uscendo numeri importanti sul tema. Addirittura, quelli più ottimistici parlano di un aumento del PIL del 18%, ovvero 312 miliardi di euro, per un totale di 5,4 miliardi di ore di lavoro, il che è incredibile se pensiamo che quest’ultimo numero viene solitamente prodotto in un anno da 3,2 milioni di lavoratori. Nella piccola e media impresa, tuttavia, la possibilità di applicazione dell’intelligenza artificiale è molto più bassa, attorno al 6-8%, rispetto alle grandi aziende che hanno invece risorse e capacità di investimento più ampie. Si pensi che, nel mondo della logistica ad esempio, l’impatto potrebbe essere attorno al 30%. Sotto questo punto di vista, le PMI potrebbero essere più svantaggiate. Senza contare il fatto che, accanto alla curiosità, si sta sviluppando anche un certo scetticismo: in particolare in certe categorie, ma incidono anche l’età degli interlocutori quei settori in cui il lavoro intellettuale è meno dominante rispetto alla manualità.