Artigianato dell’Alto Garda: Daniela Bertamini racconta numeri e sfide
Intervenuta sul quotidiano “Il T” la nostra presidente Associazione Artigiani Alto Garda e vicepresidente provinciale Daniela Bertamini, racconta un artigianato locale forte e dinamico, pur non mancando sfide importanti, prime tra tutte quelle della carenza di personale e del passaggio generazionale.
Un settore in crescita, che guarda avanti
“Nel nostro territorio l’artigianato gode di buona salute, è sano”.
Sono queste le parole con cui Daniela Bertamini, descrive lo stato del comparto a livello locale.
Una valutazione che trova conferma nei numeri: le imprese artigiane della zona sono cresciute costantemente, passando dalle 1.020 unità del 2020 alle attuali 1.084, con un incremento occupazionale che ha portato i dipendenti da 2.673 a 2.754.
La fine del Superbonus 110% aveva destato qualche preoccupazione tra gli operatori del settore edilizio, ma dopo una breve frenata iniziale, il comparto non solo ha tenuto, ma continua a lavorare molto bene. I dati della Camera di Commercio confermano questa tendenza positiva: le imprese di costruzioni attive nell’area sono salite dalle 371 del marzo 2020 alle attuali 437, mentre gli addetti sono cresciuti da 905 a 1.054.
L’artigianato dell’Alto Garda beneficia della vocazione turistica del territorio, ma sa anche muoversi in altri contesti
“Le nostre imprese sono legate all’indotto turistico e ai servizi, ma hanno sviluppato rapporti consolidati anche con le industrie del territorio, non limitandosi alle sole manutenzioni ma conquistando commesse diversificate”.
Questa varietà di clientela rappresenta un elemento importante per le piccole e micro imprese artigiane che, come nel resto d’Europa, anche nel territorio dell’Alto Garda e Ledro costituiscono il 94% del tessuto imprenditoriale.
Le sfide: personale qualificato e formazione
Non mancano le difficoltà. La viabilità resta un nodo critico: chi deve uscire dall’Alto Garda deve pregare prima di mettersi in viaggio – ha sottolineato la presidente, evidenziando che il collegamento Loppio-Busa, pur rappresentando un’opportunità, porta con sé anche nuove sfide logistiche nell’area del Cretaccio.
Ma la sfida più sentita riguarda la ricerca di personale qualificato.
Cerchiamo figure formate da assumere, ma facciamo fatica a trovarle anche se, posso assicurarvelo, paghiamo decisamente bene chi entra nelle nostre aziende e sa lavorare. Non credo che il problema sia, come si sente spesso dire, che i giovani non hanno voglia di lavorare. Piuttosto la questione è se sanno lavorare e se hanno voglia di imparare.
C’è poi la questione dell’orientamento e della scelta della scuola, che ha radici culturali profonde. Non tutti possono diventare avvocati o giornalisti, c’è bisogno di tutte le figure professionali e fin dalle scuole primarie andrebbe riconosciuta la stessa dignità a ogni tipo di istituto, indipendentemente dall’indirizzo.
L’Associazione Artigiani mantiene un dialogo costante con gli istituti professionali, lavorando su progetti formativi mirati per creare un collegamento più diretto tra scuola e mondo del lavoro.
Leadership e Futuro dell’Artigianato Locale
Daniela Bertamini rappresenta un esempio di leadership femminile
“Non ho mai sofferto discriminazioni”, racconta “né nell’Associazione Artigiani né in altri ambiti. Mi sento fortunata, anche se credo che questo dovrebbe rappresentare la normalità per tutte le imprenditrici e tutte le donne”.
Il passaggio generazionale è una delle sfide più importanti per il futuro dell’artigianato locale e, secondo Daniela Bertamini, va affrontato non solo in termini di passaggio familiare, ma anche attraverso i dipendenti. E’ necessario individuare percorsi e opzioni per garantire continuità e trasmettere competenze che altrimenti andrebbero perse.
Daniela Bertamini conosce bene il tema: è subentrata nell’azienda fondata dal padre nel 1967, innovandola e creando una nuova società, dove lavora tuttora e dove oggi sono inseriti anche i suoi figli, che hanno scelto di proseguire l’attività.
L’artigianato dell’Alto Garda e Ledro è dunque dinamico e solido, capace di superare le difficoltà e di adattarsi ai cambiamenti.
Con 1.084 imprese attive e quasi 2.800 dipendenti, porta un contributo importante al territorio.
La chiave del successo sta nella capacità di fare rete, come dimostra il coordinamento locale che si riunisce ogni mese, e nella volontà di investire su formazione e qualità.