Biomassa legnosa, alternativa al gas: le opinioni degli artigiani del Trentino

Gli uomini del legno dell’Associazione Artigiani Trentino ne sono convinti: la biomassa legnosa è una risorsa che in questo momento, visti i rapporti con la Russia sempre più complessi, potrebbe rappresentare un’alternativa al gas di importazione.

Una risorsa competitiva in termini di costi e soprattutto per quanto riguarda il contenimento delle emissioni, ma il lavoro da fare è ancora parecchio. Anche se la strada sembrerebbe quantomeno tracciata.

 

Biomassa legnosa: il tavolo degli Uomini del legno riunito all’Associazione Artigiani

Imprese boschive, segherie e imballaggisti, ma anche rappresentanti delle realtà territoriali che, da tempo, trattano il tema della biomassa legnosa: attorno al tavolo di confronto si sono riuniti in tanti, per studiare soluzioni a questo periodo complesso.

Paolo Sandri Imerio Pellizzari (Valsugana e Valdaone), rispettivamente presidente e vice delle imprese boschive, Matteo Daprà (Lavis) e Lucio Varesco (Tesero) per il comparto degli imballaggi e della Filera del legno, poi Nicola Casolla (Val di Ledro) gestore di un impianto di cogenerazione e Fabrizio Debortoli (Eurolegnami di Novaledo), produttore di pallet con caldaia a biomassa. E ancora, Andrea Ventura, amministratore delegato di Bioenergia Fiemme.

Come riportato dal giornale l’Adige di oggi, 1° aprile 2022, nell’articolo a firma di Domenico Sartori:

Il tema è di stretta attualità: può la biomassa legnosa rappresentare un’alternativa credibile al progetto di metanizzazione del Trentino Occidentale (dalle Esteriori all’ alta Val di Non, passando per la Rendena e la Val di Sole) per portare il gas in 47 comuni che ne sono privi? Sì, anticipano la risposta Sandri e colleghi. Convinti, pure, che la filiera foresta-energia porterebbe di gran lunga più benefici all’ economia locale (lavoro e stipendi) del continuare ad investire nel gas (132 milioni di euro previsti per 470 km di nuove tubazioni)

 

I numeri del territorio e le opinioni degli operatori

In Trentino, il settore rappresentato in Associazione Artigiani conta 121 imprese di segheria e imballaggi, 242 carpenterie, 718 ditte per il comparto arredo e 121 ditte di boscaioli. Gli impianti di teleriscaldamento invece sono 28.

Ecco alcune delle opinioni dei rappresentanti delle categorie emerse durante il confronto dello scorso martedì 29 marzo:

Certo che la biomassa legnosa è un’ alternativa credibile al gas. Guardiamo ai cugini dell’ Alto Adige, territorio di montagna simile al nostro in cui abbiamo un prelievo da bosco di circa 500 mila m3 annui. In Alto Adige, ci sono 66 impianti.

Fabrizio DebortoliEurolegnami di Novaledo

È un’alternativa credibile, la biomassa, non solo per il teleriscaldamento nei centri più grossi. Lo è anche per il singolo, anche per l’ albergo in zona isolata.

Imerio Pellizzari – Vice presidente Imprese boschive

Se si passa dal gasolio al gas naturale, si può pensare anche al pellet e al cippato. Non solo per ragioni economiche, perché c’è anche un dato culturale: utilizzare le risorse del territorio declina l’autogoverno di una comunità.

Andrea Ventura – Amministratore delegato di Bioenergia Fiemme

Le 140 ditte di segherie e imballaggi, con circa 1.300 addetti, lavorano in Trentino in media 1 milione di m3 di tondo, ma la disponibilità è di 500 mila m3. Cioò ne acquistiamo la metà da fuori provincia. Il punto è che 1 milione di m3 di tondo lavorato produce 1,2 milioni di metri steri di sottoprodotti, scarti delle segherie che, per il 45-47% non viene utilizzato in Trentino.

Lucio Varesco – Vice presidente Imballaggisti

biomassa legnosa artigiani Trentino

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DATA DI PUBBLICAZIONE

01.04.2022

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REFERENTE

Jacopo Pedrotti
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