Caro carburante, autotrasportatori allo stremo: il 19 marzo le manifestazioni

Caro carburante, non c’è più tempo: il 19 marzo partono le manifestazioni degli autotrasportatori per la mancata risposta da parte del Governo.

Tuttavia, il 15 marzo è previsto un incontro delle rappresentanze con la viceministra Teresa Bellanova, con quest’ultima che ha convocato un tavolo con le categorie per discutere delle difficoltà attuali.

UNATRAS raccomanda quindi di attendere l’esito dell’incontro con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile fissato per martedì 15 marzo.

Chi effettuerà azioni di protesta prima dell’incontro, se ne assumerà tutte le responsabilità. 

Caro carburante: pronti alla mobilitazione

Unatras, l’Unione delle associazioni nazionali più rappresentative dell’autotrasporto, ha spiegato:

Il costante e ormai insostenibile aumento del costo del carburante ha determinato una situazione ingestibile per le imprese dell’autotrasporto italiano, che non riescono a farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi dovuti agli stessi aumenti. È da diverso tempo che Unatras, responsabilmente, ha lanciato l’allarme sulla pesante situazione delle imprese di autotrasporto, che nel frattempo, autonomamente, potrebbero nuovamente decidere di fermarsi in maniera spontanea in alcune zone del Paese. Questo perché potrebbero ‘semplicemente’ ritenere più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare in queste condizioni.

Unatras ricorda inoltre che il Governo ha inizialmente stanziato 80 milioni per fronteggiare i problemi della categoria, non proseguendo poi nel fornire altre soluzioni per affrontare l’emergenza.

La situazione è diventata drammatica. Continuando a tergiversare, il Governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti. Le manifestazioni che si terranno il 19 marzo rappresentano il primo passo di una vertenza che, se malauguratamente restasse senza risposte, potrebbe sfociare in ulteriori e più incisive iniziative.

 

Gli autotrasportatori trentini si muovono con una nota congiunta

Anche i rappresentanti degli autotrasportatori di Associazione artigiani del Trentino, Fai-Conftrasporto e Confindustria Trento sono in allarme riguardo all’aumento del gasolio, così come le imprese di trasporto persone e taxi locali.

In una nota congiunta, gli esponenti delle diverse categorie chiedono interventi urgenti per evitare ripercussioni sull’ economia locale e del Paese.

Il presidente degli autotrasportatori dell’Associazione artigiani, Roberto Bellini (che già in una precedente intervista aveva sottolineato le sue preoccupazioni, leggi Roberto Bellini (presidente autotrasportatori) a Mattino Insieme su Trentino TV) ha posto il focus sull’aumento dei costi:

Per rendere l’idea, una cisterna di gasolio da 8.000 litri oggi costa 3.500 euro in più di 20 giorni fa. Inoltre, il prezzo dell’urea è triplicato e i costi di manutenzione sono raddoppiati, come pure le gomme, che sono diventate anche di difficile reperimento.

Emanuele Raffini e Paolo Maffei, rispettivamente rappresentanti dei tassisti e dei noleggiatori di pullman, chiedono di intervenire a tutti i livelli per contenere l’aumento del costo gasolio che rischia di portare fuori mercato le imprese con aumenti vertiginosi dei costi aziendali. Raffini e Maffei esprimono la loro preoccupazione ricordando che la categoria è già pesantemente indebolita dalla pandemia iniziata nel 2020, che ha portato ad una drastica riduzione degli spostamenti delle persone per turismo e lavoro. Ora questo innalzamento incontrollato del costo gasolio rischia di dare il colpo di grazia a molte imprese.

 

Il riscontro sulla stampa nazionale

La manifestazione del prossimo 19 marzo è stata segnalata anche da diverse testate giornalistiche online a livello nazionale:

DATA DI PUBBLICAZIONE

11.03.2022

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REFERENTE

Andrea de Matthaeis
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