Caro energia, Confartigianato: “Serve riforma strutturale”

Confartigianato Imprese Nazionale ha preso posizione rispetto al tema del caro energia, che sta pesando particolarmente sulle piccole imprese.

Il Presidente Marco Granelli si è poi soffermato sulle riforme adottare dal Governo: “Vanno nella direzione di attenuare l’impatto del caro-bollette sulle piccole imprese, in continuità con i provvedimenti già assunti nei mesi scorsi. Ma si tratta di interventi di carattere temporaneo. Il prossimo e irrinunciabile passo da compiere con rapidità consiste nella riforma strutturale della bolletta elettrica, eliminando gli assurdi squilibri che oggi penalizzano i piccoli imprenditori, costretti a pagare il 49% degli oneri generali di sistema per finanziare una serie di agevolazioni tra cui quelle agli energivori”.

Il problema del caro energia riguarda tutto il sistema produttivo nazionale: tanto gli energivori esposti alla concorrenza internazionale, quanto le piccole imprese che pagano la maggior parte degli oneri generali di sistema in bolletta. I piccoli imprenditori sono penalizzati da una distribuzione iniqua di questi oneri, che finanziano come detto per il 49%, pari a 4,7 miliardi di euro. Con l’evolversi di questa situazione, Confartigianato ha denunciato il problema storico degli squilibri nella struttura della bolletta energetica che colpiscono i piccoli imprenditori.
Una iniqua distribuzione del carico contributivo che gonfia del 35% il costo finale dell’energia per le piccole imprese che finiscono per pagare l’elettricità 4 volte di più rispetto a una grande industria.

Infine, il Presidente Granelli ha inoltre valutato positivamente “l’impegno dell’Esecutivo a dare un po’ di ossigeno alle attività maggiormente colpite dalle restrizioni anti-Covid”, ma si è detto critico sull’intervento contro le frodi nell’utilizzo dei bonus edilizia. “Le continue modifiche della disciplina creano incertezza sul mercato con l’effetto di bloccare le operazioni, anche quelle che non presentano profili patologici. Inoltre, limitare ad una sola cessione il trasferimento dei crediti potrebbe determinare un rallentamento delle operazioni di acquisto da parte degli operatori finanziari che sono prossimi al raggiungimento della loro capacità di “assorbimento” in compensazione dei crediti stessi”.

 

Ricordi? Anche noi nella news Caro energia: pericoli e scenari possibili avevamo parlato di questo argomento!

DATA DI PUBBLICAZIONE

28.01.2022

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